Ferrovie, digitale, innovazione. Il Piano della ripresa in 16 mosse
L’obiettivo: 191,5 miliardi da Bruxelles, con un anticipo di 24 miliardi entro luglio. Questo il titolo del Corriere della Sera. Ma io vi chiedo: ce la faremo?
Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) di Mario Draghi per ricostruire l’Italia dopo il coronavirus conta 318 pagine ricche di tabelle e grafici. Sarà al centro del consiglio dei ministri di domani e poi della discussione parlamentare lunedì e martedì prossimi. Infine sarà approvato in una nuova riunione del consiglio dei ministri e inviato a Bruxelles. Obiettivo ottenere i 191,5 miliardi destinati dall’Unione europea al nostro Paese per il periodo 2021-2026. Il Piano prevede 6 missioni e 16 categorie di spesa.
Delle 16 categorie di spesa, quella più grande, più di 27 miliardi, riguarda la digitalizzazione del sistema produttivo. Il Piano «punta a portare entro il 2026 connessioni a banda ultralarga su tutto il territorio nazionale
Al secondo posto, con 25 miliardi l’alta velocità ferroviaria. Tra le altre voci, ci sono 11,6 miliardi per l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici.
ALITALIA, STIPENDI SALVI IN EXTREMIS
Il Messaggero, in un titolo a 9 colonne, annuncia stipendi salvi in extremis per i dipendenti. Tensioni e proteste a Roma tra il personale e le forze dell’ordine.
Per i commissari, risorse esaurite, niente soldi ad aprile, ma il ministro per lo sviluppo economico Giorgetti convince il cdm a sbloccare subito circa 50 milioni senza aspettare l’autorizzazione della Ue.
È giusto secondo voi finanziare un’impresa che macina miliardi di perdite da oltre un decennio per mantenere in vita un’azienda che non riesce a decollare? O è più importante salvaguardare l’occupazione ed il prestigio della flotta di bandiera?