Superlega, è finita. Le italiane si ritirano e la Uefa le perdona
Il presidente federale Gravina: “Sanzioni? Non si può sanzionare un’idea non concretizzata”. Titola il Corriere della Sera.
Il torneo fra dodici club europei svanisce in una notte. Dopo gli inglesi, anche le tre italiane, Juventus, Inter e Milan rinunciano al progetto. Ma difficilmente ci saranno sanzioni contro i ribelli. L’Uefa ha lanciato segnali distensivi.
La Repubblica lancia: “L’ora della vendetta Agnelli isolato le squadre di Serie A vogliono i danni”.
Dopo il naufragio della Superlega il presidente della Juve accusato di aver fatto perdere 1,7 miliardi agli altri club.
Anche Il Messaggero, in un titolo a tutta pagina, ritiene che il “golpe” Superlega sia fallito. “Resa Agnelli, ora in bilico. Voci di un suo possibile addio”
Per i rivoltosi niente punizioni ma arriva il tetto ai compensi. L’Uefa studia soluzioni per salvare i club in crisi: ridistribuzione dei soldi dei diritti Tv.
“La Juve paga in borsa: rischio penale per i 12 club fondatori. Esplosiva dichiarazione dell’ex Zibi Bonieck “Volevano usare l’atomica ma sono saltati loro”.
È lecito chiedersi, a questo punto perché non sono state applicate le regole per arrestare una forma di capitalismo selvaggio che ha coinvolto tutte le squadre: compensi ai procuratori quasi maggiori dei contratti per i giocatori. Richieste di aumento dei diritti tv che si sono poi ripercossi sulle nostre tasche con l’aumento delle tariffe televisive. Retribuzioni milionarie senza senso agli atleti che hanno indebitato per miliardi di euro i club calcistici nazionali ed internazionali.
Così si uccide il calcio. Ma sembra che, finora, i maggiori responsabili si siano bendati gli occhi e otturato le orecchie.
Vi chiedo per quanto tempo ancora si può continuare ad amare il calcio e, secondo voi, non sarebbe il caso che intervenga la giustizia ordinaria. O basta solo quella sportiva?
