Green pass, dal 15 ottobre rischio caos per le aziende

Regioni e Lega: portare la validità dei tamponi a 72 ore

Riorganizzare il sistema di rilascio dei Green pass dopo l’esecuzione dei tamponi, allungando i tempi di validità (attualmente 48 ore con test rapido e 72 con molecolare) e dare la possibilità alle imprese di organizzarsi anche autonomamente per l’esecuzione dei test, oltre al supporto delle farmacie. E’ quanto chiedono le Regioni che – a quanto si apprende – paventano il rischio caos in vista del 15 ottobre, quando il Green pass diventerà obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro.

Secondo l’agenzia di stampa Ansa, mercoledì 13 ottobre il tema potrebbe essere affrontato in Conferenza delle Regioni.

“Allungare la durata minima del Green Pass da 48 a 72 ore è possibile, anzi doveroso”, twitta Salvini.

Ecco i punti cruciali. Dal 15 ottobre l’obbligo di possedere e di esibire su richiesta, il green pass è condizione per l’accesso al luogo di lavoro e per lo svolgimento della prestazione lavorativa. Oltre al personale dipendente qualunque altro soggetto che intenda accedere a un ufficio pubblico – eccetto gli utenti – dovrà essere munito di “green pass” (visitatori, autorità politiche, lavoratori di soggetti terzi che svolgano attività a favore della Pa, come addetti alla manutenzione, ecc.). Sono esclusi dall’obbligo i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti dal ministero della salute. Non sono consentite deroghe. Ciascuna amministrazione è autonoma nell’organizzare i controlli.

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