TIVOLI – Nassiriya, omaggio ai caduti a 19 anni dalla strage

Cerimonie a Tivoli Terme e Guidonia nella giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace

In occasione della Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace l’amministrazione comunale di Tivoli ha celebrato il diciannovesimo anniversario della strage di Nassiriya, l’attentato del 12 novembre 2003 costato la vita a dodici carabinieri, cinque militari dell’esercito, due civili italiani e nove iracheni.

Ieri, sabato 12 novembre, a in via Cesare Augusto a Tivoli Terme il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti ha deposto la corona alla presenza delle rappresentanze delle forze dell’ordine locali, dai vertici della Compagnia Carabinieri di Tivoli, a quelli del Commissariato di Polizia, della Polizia Locale e del Gruppo della Guardia di Finanza di Guidonia.

Presenti anche l’Associazione Nazionale Carabinieri “Antonio Varisco” di Tivoli, Assoarma Tivoli e Valle dell’Aniene, associazione che rappresenta tutte le forze armate e di polizia, e la Sezione di Guidonia Montecelio dell’Anpe (Associazione Nazionale di Polizia Penitenziaria).

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Un’altra cerimonia si è svolta al monumento ai Caduti di Nassiriya nella Pinetina di viale Roma, a Guidonia Centro, presieduta dall’assessore al Personale Stefano Salomone, alla quale hanno preso parte anche le associazioni dell’Arma Aeronautica e della Marina Militare, oltre alla Polizia Locale di Guidonia Montecelio.

La strage del 12 novembre 2003 a Nassiriya avvenne alle 10,40 ora locale – le 8.40 in Italia – quando un’autocisterna forzò l’entrata della base Maestrale, uno dei quartier generali del contingente italiano, impegnato in una spedizione di peacekeeping per la missione “Antica Babilonia”.

Un camion carico di esplosivi si schiantò sulla base e i due uomini a bordo fecero esplodere una bomba. La deflagrazione, con un effetto domino, fece saltare in aria il deposito munizioni.

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La base “Maestrale” fu ridotta a uno scheletro di cemento. L’altra sede, “Libeccio”, distante poche centinaia di metri dalla prima, venne danneggiata anch’essa dall’esplosione.

Nell’attentato persero la vita 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito, un cooperante internazionale e un regista.

L’eroico intervento del carabiniere Andrea Filippa di guardia all’ingresso principale della base che sparò agli attentatori evitò conseguenze che avrebbero potuto essere ancora più tragiche.

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