Arrestato il super latitante Matteo Messina Denaro. Il boss, 60 anni, era latitante da 30 e tra i più grandi ricercati al mondo. I carabinieri del Ros lo hanno fermato in una clinica di Palermo dove, sotto falso nome e in day hospital si stava sottoponendo a cure per un tumore da almeno un anno. E dove pare stesse provando a scappare di nuovo.
Le sue prime parole ai militari che gli hanno chiesto “Come ti chiami?” sono state proprio: “Sono Matteo Messina Denaro”. Il boss sapeva ormai di non avere più chance.
La certezza che fosse lui era arrivata tre giorni fa. I magistrati, che da tempo seguivano la pista, hanno dato il via libera per il blitz, scattato alle 9 di oggi, lunedì 16 gennaio.
Dopo l’arresto, l’ormai ex superlatitante Matteo Messina Denaro è stato trasferito in una caserma in attesa di essere assegnato a un carcere con regime di massima sicurezza.
Denaro faceva periodicamente controlli nella struttura, che dalla scorsa notte era stata messa in sicurezza dai Ros con diverse decine di uomini per tutelare lavoratori e pazienti.
Originario di Castelvetrano aveva negli anni allargato il suo potere ad altri mandamenti mafiosi della Sicilia , specialmente dopo l’arresto di Totò Riina, Bernardo Provenzano e i fratelli Graviano.
Ritenuto depositario di mille segreti, Messina Denaro deve scontare ergastoli per decine di omicidi tra i quali quello per l’assassinio del piccolo Giuseppe Di Matteo , figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo due anni di prigionia, per le stragi in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e per gli attentati di Firenze, Milano e Roma del 93.
Il primo omicidio a 18 anni. “Con le persone che ho ammazzato io, potrei fare un cimitero”, ha confidato a un amico secondo quanto riporta il Corriere della Sera.
Insieme a Matteo Messina è stato arrestato anche un uomo di Campobello di Mazara (Tp), accusato di favoreggiamento. Avrebbe accompagnato il boss alla clinica per le terapie.