La figura pubblica di Enrico Varriale, veterano del giornalismo sportivo e iconico conduttore televisivo, viene ora offuscata da un’ombra inquietante. L’uomo si trova al centro di un processo per stalking e lesioni, basato su testimonianze che sembrano tratte da un thriller piuttosto che dalla realtà. Una delle presunte vittime racconta un’esperienza che non solo ha inflitto un profondo dolore fisico, ma ha anche eroso la sua integrità morale. Ancora più palpabile è il terrore espresso nelle sue parole – il timore di un’ennesima violenza e l’eco di un trauma difficile da cancellare.
Varriale, noto per il suo passato alla Rai, è attualmente sotto processo per presunto stalking nei confronti della sua ex compagna.
Le interazioni tra Varriale e le sue presunte vittime emergono con crudezza dai messaggi di Instagram, ora parte integrante del dossier giudiziario. Qui, una delle donne sembra condividere parole di sostegno con un’altra presunta vittima dell’ex direttore di Rai Sport. Utilizzando i pseudonimi Chiara ed Anna, questi messaggi, riportati anche da Repubblica, delineano una conversazione iniziata nel settembre 2021 che svela la gravità della situazione. Ora, l’attenzione è tutta rivolta verso il processo in corso.
Chiara: “Ciao, sono al pronto soccorso. Varriale ha aggredito anche me come un pazzo”.
Anna: “Oddio, dimmi che non è vero. Ti prego!!”.
Chiara: “Ti giuro, sono in ospedale al Gemelli”
Anna: “Ho paura per te. Che ti ha fatto? Sei al sicuro? Oddio sto male, sto tremando”.
Chiara: “Domani devo andare al commissariato”.
Anna: “Sto piangendo, Dio Santo”.
Chiara: “Quello è pazzo Francesca, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna”
Anna: “Chiama qualcuno che ti stia vicino adesso. Non stare sola”
Chiara: “Ok, è venuto l’ispettore. Domani se mi fanno uscire devo andare da loro. Varriale mi ha detto che se lo denuncio mi ammazza”.
Anna: “Chiama qualcuno della tua famiglia, dei tuoi amici. Non rimanere da sola”.
Chiara: “Tu devi sapere che quello che ti è accaduto io l’ho saputo dai giornali. Lui non mi aveva mai detto nulla. Ha detto che eri tornata con tuo marito e voi avevate chiuso pacificamente. Scusami se ti ho disturbata”.
Anna: “Io sono separata ormai. Figurati, non mi hai disturbato. Sono però scossa, preoccupata. Hai qualcuno che ti possa stare vicino adesso?”.
Chiara, la donna che per settimane avrebbe ricevuto minacciose telefonate da Varriale, afferma di aver ascoltato, tramite il telefono della Rai e con una voce alterata, la minaccia di morte: “Morirai”. Racconta di un’aggressione avvenuta nell’appartamento del giornalista a Roma Nord, scatenata dalla scoperta dell’uomo in compagnia di un’altra donna. Quella discussione avrebbe culminato in un lancio di stoviglie verso la vittima, seguito da un’aggressione fisica. Secondo il racconto, Varriale avrebbe preso la donna per sbatterla contro la porta, lasciandole poi una brutale impronta di mano sul viso. La caduta avrebbe causato alla vittima un trauma cranico, come confermato dal referto dell’Ospedale Gemelli.
Un altro elemento controverso riguarda un occhio nero che Varriale avrebbe riportato, secondo lui, dalla stessa donna che lo ha denunciato. Ora, sarà compito del tribunale decidere.
La difesa di Varriale contesta l’intera ricostruzione delle vittime e ha presentato un’analisi dettagliata dei messaggi. Mentre il processo prosegue, Varriale si prepara anche per una possibile difesa contro accuse ritenute false. Il sipario sulla verità è ancora chiuso, mentre aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso.