Un miliardo di dollari da investire per xAI. È una società di intelligenza artificiale. Li chiede Elon Musk, noto miliardario di questo emisfero terrestre meglio conosciuto per certe su intemperanze di scaltrezza finanziaria. Ma anche di amicizie politiche chiacchierate.
Elon Musk ha bisogno di soldi e li chiede a noi. Ciascuno potrebbe infatti trasformarsi in azionista del suo avveniristico progetto lanciato verso il futuro che poi è anche l’attuale: l’intelligenza artificiale.
Il miliardario ha già raccolto centotrentacinque milioni, sempre di dollari, ovviamente. Non fa menzione a chi già ha messo i soldi per questo progetto però lo ha consegnato presso la Security Exchange Commission che è l’agenzia americana deputata a controllare la bontà delle proposte di investimento dirette ai risparmiatori – un po’ come la Consob da noi, solo che quella americana funziona veramente ed è assai meno condizionata da amicizie politiche o peggio parentali.
Eppure Musk aveva espresso grandi perplessità sulla tecnologia. Si sta dando tanto da fare per l’affermazione dell’intelligenza artificiale ma non lo ha aiutato a rimettere in piedi quello che un tempo era il colosso Twitter e ora ribattezzato X. L’imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese, l’infallibile genio della finanza, può sbagliare. O meglio il suo corso potrebbe non incontrare il verso della Storia. Se così fosse andrebbe incontro semplicemente al suo destino: le stesse matrici, il software che lo ha determinato e affermato nel mondo sarebbero gli stessi che ne determinerebbero la caduta.
Ora però la stessa persona chiede sostegno finanziario alla sua nuova impresa. Sono perscrutabili solo ai diretti addetti a queste manovre conoscere le ragioni per cui, nonostante la crisi di credibilità, anche questa operazione riuscirà all’uomo. È che se non dovesse riuscire sarebbero tanti altri uomini che starebbero lì a lagnarsene per cui fanno in modo di farla riuscire.
Tutto ciò ha messo in opera un meccanismo inestricabile? Non è detto. La Storia ci insegna che ci sono stati dei grandi assoluti caduti nella polvere dalla gloria. Musk potrebbe essere tra questi ma potrebbe non esserlo. In tutto però emerge l’inesorabile tentazione di più, delle persone in carne e ossa, di seguire un modello per avere con sé una prospettiva di redenzione in questa scena del mondo. La necessità del faro che illumina dura anche nel terzo millennio e pare proprio difficile da spegnere per diventare ciascuno dei fari.