TIVOLI - Addio “Dottor Pet”, il parroco: “Marco ci ha insegnato ad amare”

Grande partecipazione ai funerali di Marco Petrini, il veterinario stimato da tutti

Si sono svolti oggi pomeriggio alle 15.30 presso la chiesa di Santa Maria Maggiore, in Piazza Trento a Tivoli, i funerali di Marco Petrini, il medico veterinario deceduto a soli 37 anni la scorsa domenica presso il policlinico “Umberto I” di Roma dove era ricoverato a causa di un male incurabile (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Marco Petrini, il medico veterinario di Tivoli scomparso all’età di 37 anni noto sui Social come “Dottor Pet”

In una giornata grigia e piovosa, si sono stretti in sua memoria amici, parenti, colleghi della “Clinica Veterinaria Guidonia”, ex colleghi dello Studio Veterinario Tozzi, proprietari degli animali curati da Marco, ricordando un instancabile lavoratore, un amorevole figlio e fratello e un punto di riferimento nelle vite di molti.

Il feretro di Marco Petrini all’uscita della chiesa di San Francesco a Tivoli

Un attestato di amore per riscaldare il cuore di mamma Giuseppina “Pina” Surace, di papà Enzo Petrini detto “Garibaldi”, e della sorella minore Martina.

A commemorare Marco, con delle splendide corone floreali, anche le guardie zoofile dell’associazione “Kronos”, il ministro del turismo e gli “Amici del GPCert”.

Presenti anche alcuni animali, tra cui Chanel, uno stupendo San Bernardo, a testimoniare la passione smisurata di Marco per tutte le forme di vita.

L’interno della chiesa di San Francesco

Hanno partecipato, inoltre i consiglieri comunali Gianfranco Osimani, Vincenzo Tropiano, Andrea Napoleoni e Nello de Santis, l’Assessore Domenico Cecchetti, l’Imprenditore Marco Innocenzi, l’ex sindaco di Tivoli Sandro Gallotti e il Commissario Cittadino di Forza Italia Giorgio Strafonda, molti dei quali legati a papà Enzo da un comune percorso politico, da amicizia e stima nei confronti di “Dottor Pet”, come il giovane veterinario si era ribattezzato sui Social.

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Don Flavio Barberi benedice il feretro al termine della funzione religiosa

Tra le lacrime di una chiesa gremita, tra i cui banchi occupati da centinaia di persone splendevano anche le verdi uniformi della guardia zoofila tanto care a Marco, inizia la celebrazione del parroco Don Flavio Barberi.

In testa alla navata, i genitori Enzo e Giuseppina, e la sorella Martina, cui cuori di tutti si sono rivolti augurando le migliori condoglianze.

La prima lettura durante l’omelia, tratta dalla “Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi”, incentrata sulla vita e sulla resurrezione in Cristo, e lo stesso tema è ripreso da don Flavio nel Salmo Responsoriale.

La vita ultraterrena in comunione con Dio è stato il messaggio del passo del Vangelo di Giovanni (Gv. 14, 1-6) scelto dal parroco.

“‘Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?’. Gli disse Gesù: ‘Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me’”.

Queste sono le righe cui Don Flavio si rifà durante la sua sentita omelia, nella quale spiega la vera essenza della vita terrena, di cui servizio e devozione sono la base fondamentale.

In questo, infatti, Marco non aveva eguali, sempre pronto a mettersi in gioco, glorificando ogni giornata ricevuta, apprezzandola come, citando testualmente le parole dell’omelia, “dono di Dio”.

“Marco è stato capace di accogliere la malattia sempre con il sorriso – ricorda il parroco – Ha saputo portare la croce fino alla fine non essendo di peso per nessuno, anzi riuscendo ad essere autoironico della sua stessa condizione, continuando ad amare e a curare con lo stesso amore i suoi adorati animali”.

“Ognuno di noi presente in questa assemblea – conclude Don Flavio – è ora portavoce della testimonianza di Marco e il suo ricordo la terrà viva nel cuore di ognuno, perché è possibile ancora oggi Amare e Amarsi e lui ce lo ha insegnato”.

Sull’altare è salita anche la sorella, Martina, che in un toccante e sentito discorso saluta il suo amato fratello, assicurandogli che lei continuerà a vivere per entrambi, rispettando tutte le promesse e i progetti che insieme avevano fatto, come “quel tanto atteso viaggio in Giappone”.

Un caloroso applauso accoglie le parole di Martina, e subito dopo uno straziante silenzio intrattiene la chiesa nel momento della benedizione del feretro.

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Fuori, ad attendere Marco, sotto la pioggia, ci sono tutti i suoi amici, che tra lacrime e dolore gridano il suo nome in un ultimo, disperato, tentativo di commemorare il giovanissimo “Dottor Pet”.

Marco, oggi, tra gli applausi calorosi di tutti, che certificano quanto di buono ha fatto questo uomo nella sua vita, lascia tante persone definitivamente, ma lui rimarrà sempre nei cuori di chi ha conosciuto, pronto ad aiutare e a supportare chiunque ne avesse bisogno.

“Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicina dirà: “E’ morto”.

In realtà, è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì.

Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste, perché appena chiudo gli occhi a questa terra,  mi apro all’infinito di Dio”.

(Don Oreste Benzi, fondatore della “Comunità Papa Giovanni XXIII”)

(Matteo Somma)

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