TIVOLI – Ex Santo Spirito, il sindaco incontra i residenti “sfrattati” dalla Asl

L'Azienda Sanitaria chiede il rilascio delle abitazioni costruite senza titolo e il risarcimento danni per l'occupazione

Quale sarà il destino delle abitazioni costruite sui terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito tra Albuccione Vecchio, Borgo Santo Spirito e Cesurni, quartieri nati spontaneamente alla periferia del Comune di Tivoli?

La domanda tormenta i residenti dall’estate del 2024, quando la Asl Roma 5 di Tivoli, proprietaria delle aree, ha notificato a centinaia di famiglie la citazione in giudizio davanti al Tribunale Civile di Tivoli per liberare le case costruite coi sudori di una vita e risarcire il danno subito per la mancata possibilità di mettere a frutto il terreno a causa della illegittima occupazione (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Per questo ieri pomeriggio, giovedì 6 marzo, a Palazzo San Bernardino si è svolto un incontro istituzionale tra il Sindaco di Tivoli, Marco Innocenzi, l’Assessore al Patrimonio Domenico Cecchetti, il Presidente del Consiglio Comunale Emanuele di Lauro, Roberto Proietti e Roberto Santini, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Cooperativa Menghi., una delle 4 cooperative agricole riconosciute da un Decreto Prefettizio attraverso il quale nel 1946 centinaia di ettari di aree incolte tra Tivoli e Guidonia Montecelio di proprietà del Pio Istituto Santo Spirito furono assegnati per contrastare le sempre più frequenti occupazioni incontrollate e la creazione di discariche abusive, oltre che per bonificarli, custodirli e coltivarli.

“Al centro del confronto – spiegano in un comunicato i due responsabili della cooperativa – la questione della vendita dei terreni attualmente di proprietà della ASL RM5 alla Cooperativa MENGHI, che sin dal 1947 ne è stata la legittima possessora attraverso i suoi centinaia di soci.
Un tema di fondamentale importanza per la Cooperativa, che da anni attende una risoluzione definitiva della vicenda.

Durante l’incontro, il Sindaco Innocenzi ha manifestato la massima disponibilità a collaborare per individuare una soluzione condivisa, assicurando il proprio impegno nel facilitare il dialogo tra le parti coinvolte.

Oltre a questa annosa questione, nel corso del confronto si è discusso anche di altri temi di grande rilevanza per la comunità, tra cui il rifacimento delle strade e la gestione dei dossi nelle principali vie cittadine, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e la viabilità urbana”.

“Abbiamo trovato nel Sindaco Innocenzi un interlocutore attento e disponibile, pronto ad affrontare insieme a noi le problematiche che riguardano il nostro territorio. L’incontro è stato costruttivo e confidiamo che possa portare a sviluppi concreti nei prossimi mesi”, ha detto il Presidente della Cooperativa Menghi, Roberto Proietti, esprimendo soddisfazione per l’apertura mostrata dall’amministrazione comunale.

 
 

Vale la pena ricordare che le prime abitazioni i terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito e Ospedali Riuniti sono state realizzate nel lontano 1946, ben tre decenni prima che fosse istituito il Servizio Sanitario Nazionale.

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E nel corso degli anni quelli che un tempo erano i terreni hanno progressivamente perduto l’originaria vocazione agricola divenendo completamente urbanizzati con centinaia di case costruite senza permessi e abitate da migliaia di cittadini che hanno ottenuto la residenza dai Comuni di Guidonia Montecelio e Tivoli.

Oggi, però, la Asl Roma 5 di Tivoli vuole rientrare in possesso dei terreni di cui è divenuta proprietaria e cacciare gli abitanti di Albuccione Vecchio, Borgo Santo Spirito e Cesurni.

La vicenda giudiziaria fa seguito agli atti di citazione notificati tra giugno e luglio 2024 da parte degli avvocati Vincenza Di Martino e Valentino Vescio di Martirano su delega del Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Locale Silvia Cavalli.

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Obiettivo dichiarato dell’azione di rivendica dei terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito sarebbe quello di ottenere l’azzeramento del disavanzo sanitario regionale e lo sviluppo e il miglioramento civile e sociale della qualità della comunità territoriale come previsto dalla Legge regionale 7/2014.

Si tratta della stessa legge attraverso la quale la Asl è stata autorizzata all’alienazione dei beni, ossia alla loro vendita che da dieci anni è richiesta senza esito da moltissimi residenti proprietari delle abitazioni costruite senza titolo.

Nelle cause iniziate lo scorso mese di febbraio gli abitanti, molti dei quali rappresentati dall’avvocato Vittorio Messa di Guidonia, hanno proposto al Tribunale una soluzione bonariaacquistare e/o riscattare la porzione di terreno sul quale sorge il fabbricato realizzato ad un costo stabilito da una apposita Consulenza tecnica d’ufficio, oppure a corrispondere alla Asl Rm5 un canone annuo così da consentirle di perseguire la finalità di “favorire lo sviluppo civile e sociale e il miglioramento della qualità della comunità interessata, nonché di perseguire l’obiettivo dell’azzeramento del disavanzo sanitario regionale”.

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