Dalla notte dell’incidente era diventato un fantasma, cambiando cellulari e schede telefoniche come fossero biancheria. E per incastrarlo gli investigatori hanno monitorato per mesi la compagna.
Così gli agenti del III Gruppo Nomentano della Polizia di Roma Capitale hanno arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso Arjan L., 31enne di origini albanesi.
L’uomo, irregolare e con precedenti per porto abusivo di armi, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di sostanze stupefacenti, sarebbe il conducente dell’auto pirata che nella serata del 14 dicembre 2023 travolse e uccise lo chef Roberto Brancaccio all’altezza del civico 1451 della via Nomentana, in corrispondenza con la rotatoria di accesso per la via Palombarese, al confine tra Roma e Guidonia Montecelio (CLICCE E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Arjan L. è stato catturato dai poliziotti giovedì mattina 6 marzo in via Cristoforo Colombo al termine di una caccia all’uomo durata più di un anno.
Secondo la ricostruzione degli agenti del III Gruppo Nomentano e dell’Unità SPE, la sera della tragedia Roberto Brancaccio, 41 anni, sposato con due figli, stava rientrando a casa dopo il turno di lavoro all’Osteria di Agrippa, vicino al Pantheon.
Lo chef viaggiava in sella ad uno scooter Piaggio Beverly 125, quando fu travolto da un’Alfa Romeo dileguatasi dopo l’impatto e lasciato agonizzante sull’asfalto.
Grazie alle informazioni fornite da un testimone e attraverso la visione delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza sulla via Nomentana, gli investigatori individuarono l’auto pirata che fu sequestrata nella tarda serata di lunedì 18 dicembre 2023.
Ma per la notte dell’omicidio il proprietario aveva un alibi e i poliziotti hanno accertato che la berlina era stata appena venduta senza però formalizzare il passaggio di proprietà.
A complicare il caso, l’assenza di impronte nell’abitacolo: Arjan L. aveva cancellato ogni sua traccia all’interno dell’Alfa che la notte del 14 dicembre 2023 guidava con la compagna incinta accanto.
A quel punto è iniziata la caccia al pirata, concentrando le ricerche proprio sulla fidanzata.
L’abitazione e le utenze telefoniche della donna sono state state monitorate a lungo per individuare il numero di Arjan L., che nel frattempo ha cambiato continuamente cellulari e schede.
Fino ad intercettare l’ultimo numero utilizzato, intestato ad un ambulante straniero.
Gli agenti sono riusciti a incrociare intercettazioni e pedinamenti fino a bloccare il fuggitivo sulla Cristoforo Colombo e a condurlo nel carcere di Regina Coeli.