MONTEROTONDO – Infermiera presa a pugni in testa dalla paziente in crisi d’ansia

Aggressione in pronto soccorso, la Cisl denuncia: “Non è un caso isolato: potenziare la vigilanza”

E’ arrivata accompagnata dalla madre in preda ad una crisi d’ansia, ma all’improvviso si è avventata su un’infermiera tramortendola a suon di pugni.

Aggressione al pronto soccorso dell’ospedale “Santissimo Gonfalone” di Monterotondo.

A denunciare il caso sono Luca de Pinto e Antonia Greco, Delegati Cisl Fp della Asl Roma 5 in una nota di richiesta di misure urgenti di tutela indirizzata al Direttore Generale Silvia Cavalli, al Direttore Sanitario Franco Cortellessa, a Luigia Carboni, Referente del Dipartimento Professioni Sanitarie dell’Azienda Sanitaria di Tivoli, oltre che ai Direttori dei Pronto Soccorso e dei Reparti SPDC, al Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche Giuseppe Nicolò e al Direttore Qualità e Rischio Clinico Roberto Corsi.

 
 

Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line Tiburno.Tv, l’aggressione è avvenuta verso le ore 22 di lunedì scorso 23 giugno presso il Pronto Soccorso di Monterotondo.

Al Triage si è presentata una 32enne italiana di 32 anni accompagnata dalla madre: si tratterebbe di una paziente con crisi d’ansia e ripetuti accessi in pronto soccorso, in passato già protagonista di aggressioni verbali.

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Lunedì notte, però, quelle fino a quel momento era state soltanto aggressioni verbali si sono trasformate in una aggressione fisica.

Bersaglio della giovane paziente in stato di agitazione è stata una infermiera di 53 anni di turno notturno: la 32enne avrebbe colpita la sanitaria con pugni alle spalle e alla testa, fino a quando è stata bloccata dall’intervento di altri colleghi presenti e dalle forze dell’ordine.

L’infermiera è stata medicata e giudicata guaribile con una prognosi di 15 giorni per contusioni multiple.

“Purtroppo non si tratta di un caso isolato”, denunciano i Delegati Cisl Luca de Pinto e Antonia Greco nella nota ai vertici della Asl Roma 5 in cui viene segnalata una serie criticità per la sicurezza del personale sanitario nei Pronto Soccorsi, nei Reparti di Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (SPDC) e all’interno delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), le strutture sanitarie che sostituiscono gli ex Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) destinate ad accogliere persone con disturbi mentali che hanno commesso reati e sono state ritenute socialmente pericolose.

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“Negli ultimi 12 mesi – scrivono i Delegati Cisl Luca de Pinto e Antonia Greco – sono stati segnalati più episodi simili non solo a Monterotondo, ma anche negli altri Pronto Soccorso, nei reparti SPDC e nelle REMS dei presidi ASL Roma 5, con un rischio crescente per tutto il personale sanitario”.

“Con la presente chiediamo misure immediate:

* attivazione di un tavolo permanente sulla sicurezza del personale;

* potenziamento della vigilanza interna e della presenza delle forze dell’ordine;

* percorsi formativi per la gestione dei pazienti aggressivi;

* monitoraggio costante delle situazioni a rischio.

* Supporto psicologico per il personale vittima di aggressioni o testimone di eventi traumatici.

Restiamo disponibili per un confronto urgente e rinnoviamo la nostra solidarietà alla collega aggredita e a tutti gli operatori sanitari che continuano a lavorare in condizioni di grave esposizione al pericolo”.

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