“Ho un grande progetto per Monte Gennaro e ci sto rimettendo un sacco di soldi, ma c’è gente cattiva che mette zizzania”. E’ un fiume in piena Giorgio Manetti, 86 anni compiuti, amministratore della “Castello Costruzioni srl” e della “Monte Gennaro srl”, proprietario della funivia e dell’albergo che dal 1967 al 1983 attirava migliaia di turisti sulla vetta di una delle montagne più vicine a Roma. L’anziano imprenditore si dice pronto a realizzare il sogno di nuovi posti di lavoro e attività come trekking, escursioni a cavallo e mountain bike, parapendio, deltaplano, nuoto. Ma prima dovrà chiarire cosa facevano sulla montagna i suoi due dipendenti sorpresi dai carabinieri in tuta da lavoro e alle prese col massetto.
Manetti, cosa combinate su Monte Gennaro?
“Non abbiamo combinato niente, stanno facendo un caos inutile. Sono venuti la bellezza di 15 carabinieri al cantiere senza trovare nessuno”.
Nessuno nessuno?
“C’ero io, il guardiano dipendente della Monte Gennaro e un altro mio dipendente della Castello Costruzioni, un bracciante agricolo che ho portato per curare circa 130 piante di edera piantate sotto l’albergo”.
E’ vero che l’operaio ha tentato di fuggire all’arrivo dei carabinieri?
“Ha avuto paura, ho tranquillizzato i carabinieri e l’ho fatto tornare: lui è albanese e purtroppo parla poco l’italiano, da più di un anno lavora con me, è in regola e gli ho versato tutti i contributi”.
Eppure i carabinieri hanno fatto dei verbali.
“Dicono che non posso fare i lavori all’albergo perché in effetti non ho il permesso, ma nessuno stava lavorando. Sto trattando con una grossa società di Roma per realizzare il cappotto all’albergo, quando avrò tutti i documenti inizierò…Non c’erano nemmeno i ponteggi, i lavori sono fermi”.