Da Stefano Branchi, Antonio D’Agostino e Marco Leva, dirigenti sindacali rispettivamente di Fp CGIL, CISL Fp e UIL Fpl, riceviamo e pubblichiamo:
“Le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL F.P.L e la RSU del Comune di Tivoli hanno ricevuto mandato unanime, dall’assemblea dei lavoratori, di indire lo stato di agitazione del personale della Polizia Locale del Comune di Tivoli, hanno chiesto al Prefetto di esperire il tentativo di conciliazione al fine di evitare il successivo ricorso a tutte le forme di protesta sindacale, non escluso lo sciopero del personale.
I motivi che hanno scaturito questa decisione traggono origine dall’esito dell’incontro tenutosi con il Comandante della Polizia Locale in data 29.08.2023, e successivamente con il Sindaco in data 05.09.2023, aventi entrambi in oggetto la Direttiva sindacale prot. 16380 del 27.02.2023 con la quale si dava indirizzo al Comandante di istituire l’ufficio Polizia Edilizia ed Ambientale presso una sede distaccata ubicata in località Tivoli Terme.
Nello specifico, nel corso dell’incontro con le Organizzazioni Sindacali, il Sindaco ha affermato che nei quartieri periferici della città vi è un fenomeno diffuso di abusi edilizi sempre crescente, che unito alla constatazione da parte della cittadinanza di una assenza della Polizia Locale negli stessi quartieri, se non nelle giornate di mercato, ha portato l’Amministrazione a disporre che il personale oggi assegnato all’ufficio Ambiente ed Edilizia sia dislocato nella parte bassa della città, distaccato dal Comando, e che dia priorità assoluta ai controlli di polizia ambientale ed edilizia, anche supportato da presunti comitati di cittadini.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno illustrato al Sindaco che, al di là dei seri dubbi sulla possibilità di coinvolgere dei cittadini nei controlli di Polizia (ed il rischio che da ciò eventualmente ne possa derivare), la dislocazione del solo ufficio ambiente ed edilizia era controproducente per i seguenti motivi:
Il personale attualmente assegnato (massimo due unità per turno, a volte anche una sola!) verrebbe gravato non solo dell’attività di repressione ad eventuali abusi, ma di tutte le altre incombenze che la cittadinanza, avendo uno sportello decentrato, gli solleciterebbe non solo attinente alle materie di competenza della Polizia Locale (viabilità, infortunistica), ma anche a tutte quelle afferenti ai servizi comunali o ad eventuali richieste di pronto intervento in casi di problemi di ordine pubblico e sicurezza;
La gravissima situazione di carenza del personale (al Comando di Tivoli sono in servizio meno della metà del personale previsto dalle normative regionali e nazionali!) permette oggi in città la presenza DI UNA SOLA PATTUGLIA DI VIABILITA’ ogni turno di servizio, dovendo garantire i servizi alla cittadinanza assegnati dall’Amministrazione comunale al Comando e per i quali si necessità di una attività di ufficio. Un distaccamento esclusivo del personale oggi addetto all’ufficio ambiente ed edilizia ridurrebbe ancora il numero di agenti presenti alla sede centrale, e di conseguenza verrebbero ridotte le unità a disposizione per i servizi a rotazione (turnazioni festive, festivi infrasettimanali, turni di centrale operativa) sguarnendo ulteriormente viabilità ed uffici e riducendo ulteriormente la possibilità di intervento delle pattuglie sia a Tivoli centro che in tutti gli altri quartieri della città;
Le Organizzazioni Sindacali si sono sentite rifiutare qualsiasi proposta di affrontare in modo costruttivo il tema posto come motivazione per il provvedimento di decentramento, e hanno appreso con stupore la mancata disponibilità da parte del Sindaco ad accogliere eventuali proposte alternative, prime tra le quali quelle di assumere personale (il vero problema, a giudizio dei sindacati, è garantire molte più pattuglie in strada a Tivoli, assumendo personale!), di organizzare eventuali turni di servizio specifici e rafforzati utilizzando anche di volta in volta il personale non assegnato a tali servizi e quello di poter richiedere – se si ravvisava una situazione di illegalità diffusa in determinate zone o quartieri – la convocazione di un tavolo del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in modo da affrontarlo in una cabina di regìa che comprendesse tutte le forze dell’ordine.
Si ribadisce, infine, quanto già detto nella riunione con il Sindaco, ovvero che l’intento delle scriventi Organizzazioni Sindacali è quello di addivenire ad un accordo su una modalità di lavoro che ripristini la legalità, che sia però contemporaneamente in grado di preservare la sicurezza dei lavoratori del Comando”.