FONTE NUOVA - Sovraffollamento e personale senza titoli, chiusa la casa di riposo

Ispezione a sorpresa dei Servizi sociali e della Polizia Locale: sgombero dei nonni entro 15 giorni

Quando sono entrati, all’interno non era presente un solo operatore socio-sanitario, ma il numero degli ospiti è risultato maggiore di quello autorizzato. Il resto delle irregolarità è emerso scartabellando i documenti.

Per questo il Comune di Fonte Nuova ha chiuso una casa di riposo per anziani nel quartiere di Tor Lupara.

Lo stabilisce l’ordinanza numero 3 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA - firmata martedì primo ottobre dal dirigente del settore Attività produttive Daniele Cardoli.

Con l’atto viene disposta la revoca dell’autorizzazione rilasciata dal Servizio Attività Produttive del Comune di Fonte Nuova il 5 settembre 2013 all’esercizio dell’attività di casa di riposo per anziani per un numero massimo di 18 ospiti autosufficienti.

Inoltre il provvedimento ordina al titolare l’immediata chiusura e lo sgombero della casa di riposo oltre all’immediato trasferimento degli ospiti a propria cura e spese presso le famiglie di origine o presso specifiche strutture ricettive da individuarsi tramite i Servizi Sociali o nei Comuni di origine degli ospiti entro e non oltre 15 giorni dalla data di notifica dell’ordinanza.

La chiusura della casa di riposo fa seguito al sopralluogo congiunto effettuato il 9 settembre scorso dai Servizi sociali e dalla Polizia Locale.

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Dall’ordinanza numero 3 emerge che al momento del sopralluogo all’interno della struttura non era presente alcuna figura professionale con la qualifica di OSS.

Inoltre assistenti sociali e agenti hanno trovato 19 ospiti anziché 18, come autorizzato, e hanno accertato che nelle cartelle personali degli anziani ospiti non erano inseriti documenti essenziali, come il documento di riconoscimento ed eventuali piani terapeutici, tantomeno i Piani Assistenziali Individualizzati (PAI), debitamente redatti, aggiornati e firmati dall’equipe multi-professionale, come previsto dalla normativa.

Assente anche gli attestati di qualifica professionale, i titoli di studio e i contratti di lavoro del personale.

Scartabellando tra la documentazione, assistenti sociali e agenti hanno inoltre accertato che il coordinatore della casa di riposo non era in possesso dei requisiti necessari per ricoprire il ruolo, mentre la psicologa ed educatrice non è risultata in possesso del titolo di studio in Scienze dell’Educazione.

Una sola operatrice è risultata in possesso della qualifica di OSS, un numero evidentemente insufficiente a garantire la rotazione del personale nei turni. Assenti nell’organigramma integrato anche i documenti di riconoscimento, i titoli e le qualifiche professionali di infermiere, Oss e addette all’Assistenza degli Anziani.

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Ma non è finita.

Nell’ordinanza il dirigente Cardoli contesta alla casa di riposo l’assenza del contratto di manutenzione del montascale per assicurare la continuità di utilizzo e immediata riparazione. Senza contare che al piano terra della casa di riposo è stato trovato un locale privo di finestre destinato a infermeria utilizzando parte del locale destinato a sala da pranzo per la quale la normativa prevede invece un locale ben areato e illuminato dall’esterno.

A determinare la revoca dell’autorizzazione e la chiusura della struttura ha inciso anche l’ispezione effettuata il 15 agosto 2019 dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute Nas di Roma: in quell’occasione i militari riscontrarono irregolarità nella struttura e in particolare un numero maggiore di ospiti – 25 invece dei 18 autorizzati – e per questo il 26 settembre 2019 Comune diffidò il titolare.

L’ordinanza comunale di martedì primo ottobre impone infine al titolare stesso di comunicare ai familiari degli anziani l’avvenuta chiusura dell’attività ai fini del trasferimento degli ospiti comunicando all’amministrazione comunale l’avvenuto adempimento.

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