Tivoli – Sfrattati dal casello delle Ferrovie, il Comune gli regala un alloggio popolare

A settembre dell’anno scorso Rete Ferroviaria Italiana spa gli aveva notificato lo sfratto e la richiesta di danni per l’occupazione abusiva del casello. Oggi Simone Colantoni e la moglie Jenny Fallone, 37 e 33 anni, genitori di Sara, 13, Mirko di 11, Kevin, 7, e Asia di 4, hanno risolto gran parte dei loro problemi e dopo tanto tempo possono lasciare la casa cantoniera al chilometro 20,703 della linea ferroviaria Roma-Sulmona a Cesurni.
Martedì 3 dicembre il dirigente ai Servizi sociali Loretta Mezzetti ha infatti firmato la determina numero 1828 assegnando temporaneamente alla famiglia un alloggio comunale in strada Paterno 89, a Villa Adriana. Si tratta di un appartamento al quarto piano con due camere, bagno e cucina, in attesa che si liberi una casa popolare più adeguata al nucleo. A novembre dell’anno scorso la famiglia Colantoni portò la propria situazione alla ribalta dalle colonne di Tiburno: il 26 settembre 2012 il Tribunale di Tivoli aveva riconosciuto alle Ferrovie il diritto a rientrare in possesso dell’immobile e ad ottenere un risarcimento di 15 mila 938 euro e 77 centesimi per l’occupazione abusiva nel periodo compreso tra il 2 novembre del 2004 al 30 settembre 2008, senza contare quelli maturati fin qui.
Una montagna di soldi, soprattutto per una famiglia che tira avanti coi 20, 30 euro al giorno raccimolati da Simone raccogliendo e rivendendo ferro vecchio con tanto di partita Iva aperta.
“Vogliamo ringraziare innanzitutto l’assistente sociale che tanto si è prodigato per la nostra causa – commentano Simone e Jenny – per ora ci accontentiamo della casa assegnata, in futuro speriamo in un alloggio più ampio”.

Marcello Santarelli

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