Monterotondo – Nasce il “telefono rosso” contro la violenza domestica

Il documento coinvolgerà anche Polizia Municipale, Forze dell’ordine, Asl, enti gestori di servizi comunali e distrettuali, Istituti scolastici e Rappresentanze sindacali, e stabilisce una condivisione di procedure operative in grado di attivare un circuito efficace per la rapida presa in carico delle donne vittima di violenza di ogni tipo (psicologica, economica, fisica e/o sessuale).

Tra le azioni integrate che le parti si impegnano a realizzare la mappatura dei servizi specifici territoriali e il monitoraggio costante dei bisogni rilevati, allo scopo di favorire l’emersione del fenomeno e supportare le donne nel momento della denuncia.

Particolarmente importante viene ritenuto il ruolo della promozione culturale. La rete, perciò, si attiverà affinché vengano promosse campagne di sensibilizzazione per la prevenzione e la diffusione della cultura della parità, del rispetto e della non discriminazione, nelle scuole di ogni ordine e grado e nei posti di lavoro, con particolare attenzione ai percorsi di “Educazione sentimentale” negli Istituti scolastici del territorio, oltre naturalmente all’informazione capillare su tutti gli interventi e i servizi specifici.

 

“L’iniziativa – afferma l’assessore alle Politiche sociali Anna Foggia – ha già raccolto l’interesse di altri territori e di istituzioni di diverso livello, proprio perché non è più procrastinabile un impegno deciso e coordinato tra istituzioni, enti e soggetti sociali per attuare politiche integrate ed efficaci di prevenzione e contrasto del fenomeno nei territori”.

Per sensibilizzare e ampliare la platea di soggetti da coinvolgere nell’iniziativa si svolgeranno, venerdì 31 ottobre e lunedì 3 novembre presso la biblioteca comunale, due giornate di formazione su diversi temi inerenti le problematiche in oggetto: la violenza di genere e quella, particolarmente odiosa, nei confronti delle donne in stato di gravidanza, il riconoscimento e il trattamento in ambito sanitario dei casi di violenza domestica e sessuale, le modalità di intervento, a livello diagnostico, operativo e giuridico, a sostegno di minori vittime di violenza, il funzionamento dei centri antiviolenza, le specificità del sostegno legale in casi di violenza di genere, l’individuazione dei fattori di rischio e vulnerabilità, l’intervento sinergico tra il centro antiviolenza, i servizi territoriali, le forze dell’ordine, il tribunale.

A termine delle giornate di formazione, finanziate dal Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, gratuite per i partecipanti, sarà rilasciato un attestato di partecipazione (info d.donna@differenzadonna.it)

“La azioni di contrasto alla violenza di genere e contro le donne – conclude il sindaco Alessandri – possono oggi finalmente contare su adeguati riferimenti normativi sopranazionali, statali e regionali. E’ necessario, però, che gli interventi, così come le esperienze, le specifiche prerogative e le singole capacità operative, siano messe in rete e condivise, in modo da poter prendere immediatamente e completamente in carica le vittime e fornire loro ogni tipo di supporto. Esattamente ciò che si prefigge di fare, con questo progetto pilota a livello regionale, la rete che stiamo costruendo insieme alle altre istituzioni e alle realtà sociali del territorio”.

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