“Una grande soddisfazione, un vero orgoglio – dice proprio Quironi che assieme al direttore sportivo umbro Cozzella scoprì Brignoli quando giocava al Lumezzane in Lega Pro -. Alberto è un ragazzo umile e con grandi potenzialità e in questi due anni si è sempre allenato con quel metodo “foowel coaching” basato sulla reattività che è il principio fondante della nostra scuola portieri Imparando”.
“Alberto ha una testa simile alla mia – sorride Quironi -, secondo me dentro al rettangolo di gioco è davvero un numero uno. Quello fatto su di lui nei primi anni è stato un lavoro di struttura fisica, un lavoro maniacale, situazionale, reattivo e per affinare l’atteggiamento sull’uscita alta e bassa. Passavamo ore ed ore davanti al computer a rivedere i nostri allenamenti e le partite e studiavamo gli attaccanti nei minimi particolari: il merito di questo grande salto va ad Alberto che si è messo sempre a disposizione con il massimo impegno”.
Ma la metodologia del “foowel coaching” (e soprattutto i suoi “frutti”, intesi come ragazzi talentuosi che si affinano e arrivano ad alti livelli di prestazione) continuerà a far sbocciare altri talenti, secondo Quironi. “Alla Ternana ci sono altri portieri giovani e di talento come Andrea Sala, classe 1993, o Eddi Gava (1994), senza dimenticare Filippo Marricchi, numero uno della Primavera che ha enormi margini. Li alleniamo tutti con la stessa metodologia sperando di farli crescere il più possibile”.