Il presidio parziale
Le promesse disattese
Durante la riunione in Campidoglio dello scorso 25 febbraio, nella quale i cittadini hanno incontrato, oltre a Matarazzo, Il vicesindaco Luigi Nieri, il capo della polizia locale Raffaele Clemente e il vice Antonio Di Maggio, “ci avevano promesso che questa volta avrebbero messo due pattuglie a vigilare il campo h24 e avrebbero incaricato Ama per una pulizia costante – scrive Foresti -. E’ un fatto gravissimo che nessun presidio della polizia municipale era presente al campo all’una e un quarto circa di notte. Questo significa prendere in giro i cittadini”. Una delusione forte. Anche se, con i roghi sempre presenti malgrado la presenza degli agenti, la sensazione che questa misura non sia totalmente efficace era già percepita.
Sequestrati dei mezzi
Un beneficio di questa azione mirata è senza dubbio il sequestro di numerosi mezzi effettuato proprio dagli agenti del gruppo Spe durante il pattugliamento, con lo scopo preciso si scongiurare l’ingresso dei rifiuti all’interno del campo. Mezzi senza assicurazione o con a bordo un quantitativo eccessivo di ferro. Ma anche accertamenti per chi è stato sorpreso con i documenti irregolari. Anche se, ieri sera intorno alle 21:30 (12 marzo, ndr), “mentre stavamo effettuando un sequestro si sono rivoltati una quarantina di abitanti del campo nei nostri confronti – racconta Di Maggio -, ed hanno appiccato tre roghi, se ben più piccoli”. Mentre nello stesso momento, una pattuglia della Polizia di Stato stava effettuando il sequestro ad altri sette mezzi parcheggiati alla stazione ferroviaria di Salone, a pochi metri di distanza.
Il fallimento dell’amministrazione
Presidio o non presidio, il fatto eclatante e centrale è che a distanza di diverse settimane dalle promesse fatte da Matarazzo, la montagna di rifiuti che avrebbe dovuto essere bonificata, era ancora li. Ed è matematico che, se non ci sono rifiuti da bruciare, non si verificano nemmeno i roghi tossici. Un problema di risorse? Si. Ma allora perché continuare a fare promesse ai cittadini che poi restano disattese? “Noi continueremo a stare con il fiato sul collo alle istituzioni competenti – conclude Foresti – , proclamando uno stato di protesta e agitazione e valutando quali iniziative ora sia opportuno fare per convincere l’amministrazione reticente ad intervenire”.
Veronica Altimari