Si tratta di una festa un po sacra e un po pagana, originariamente infatti era il rito popolare della sfilata delle ragazze da marito e nel tempo si è trasformata in una processione che percorre tutto il paese fino ad arrivare allantica chiesetta di San Lorenzo, appena fuori dal borgo, dove si celebra la messa. In tempi passati diventò anche un rito di benedizione: al termine della processione e della liturgia veniva distribuito del pane benedetto ai contadini . Il pane, se seppellito nel campo, assicurava un buon raccolto.
Seguendo questa tradizione ancora oggi alla fine della manifestazione si distribuiscono le pagnottine o trecce con sopra lo stemma di San Giacomo, cotte nel forno locale e ormai considerate il prodotto tipico di Civitella. La loro ricetta è segreta,Tiziana ci confida solo che tra gli ingredienti ci sono sicuramente anice, sesamo e olio.
Dopo la sfilata, la messa e la benedizione del pane nel pomeriggio cè spazio ai giochi popolari in piazza per i bambini e la festa continua con i menù tipici promossi dalla Pro Loco e lanimazione di piazza. Ogni anno sfilano più di 40 persone tra ragazze e bambini e ormai la festa è conosciuta in tutti i paesi vicini.
Ma per dire di conoscere davvero il borgo di Civitella San Paolo dovete assaggiare il suo sapore caratteristico, per farlo basta entrare nellunico forno del paese e chiedere i Cacioni, un raviolo dolce e fritto a base di zucca, cacao e frutta secca. Tiziana assicura che non ve ne pentirete.
Elena Giovannini