PALOMBARA SABINA – Rems, niente ora d’aria ai detenuti: l’opposizione media tra Asl e sindaco

Il Gruppo politico “Progetto Palombara” interviene sul divieto di utilizzo del parcheggio: “Il Covid ci ha fatto sentire il peso dell’isolamento: vogliamo negare un’ora di ricreazione all’aperto a chi gli spetta per legge?”

Dal Gruppo politico “Progetto Palombara” rappresentato in Consiglio comunale a Palombara Sabina da Rino Postiglioni e Viviana Rosati riceviamo e pubblichiamo:

“Come reagirà la Asl Roma 5 all’Ordinanza 36 del 5 maggio del sindaco di Palombara sull’area parcheggio della Casa della salute? Tutti sappiamo che una parte della struttura dell’ex Ospedale Santissimo Salvatore ospita due sezioni Rems, ossia Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, strutture detentive per utenti psichiatrici autori di reati, ma che necessitano di cure adeguate, essendo considerati prima di tutto pazienti. Ricordiamolo: si tratta di persone/pazienti/detenuti con problemi di tipo sanitario che per mesi/anni, sono stati accompagnati a fare passeggiare e acquisti nelle vie del paese; hanno giocato nel nostro campo sportivo con i nostri giovani. E tutto ciò accadeva fino all’inizio dell’emergenza Coronavirus. La posizione di Progetto Palombara non è cambiata nel tempo ed è stata sempre chiara sia sulle Rems (http://www.progettopalombara.it/news/servizi-sociali-sanita-scuola-e-politiche-giovanili/133- i-dubbi-del-r-e-m-s ) sia sulla Casa della Salute (http://www.progettopalombara.it/news/servizisociali-sanita-scuola-e-politiche-giovanili/282-casa-della-salute-queste-le-novita). Qual è l’origine del problema? I pazienti delle Rems fruivano del loro diritto alla cosiddetta “ora d’aria” nel giardino d’inverno interno alla struttura. Non potendo fruire degli spazi interni a causa della pandemia, la Asl Roma 5 ha provveduto a delimitare con una recinzione – che ha tutta l’aria di essere provvisoria – una parte del parcheggio, dove queste persone trascorrono “l’ora d’aria”, sempre sotto l’osservazione del personale sanitario preposto.

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Veniamo ai fatti. Il 5 maggio 2020, il sindaco di Palombara ha emesso un’ordinanza affinché sia interdetto l’uso dell’area delimitata ai fini della fruizione della “ora d’aria” ai pazienti Rems, fintanto che la stessa non sia dotata di idonee misure di sicurezza. Tale azione unilaterale del nostro sindaco mostra una scarsa lungimiranza politica, giacché si stava lavorando, in sinergia con i sindaci degli altri comuni, per l’implementazione della Casa della Salute. Il rischio è che tutto venga compromesso. Ricordiamo che l’avvio c’è stato, con impegni concreti da parte della Asl Roma 5 e della Regione Lazio, con la definizione degli ambulatori e dei servizi, messi nero su bianco sulla “Carta dei servizi della Casa della Salute”, e dei fondi necessari per la sua realizzazione.

Poco più di un mese fa, scrivemmo un articolo di apprezzamento per la lettera firmata da tutti i sindaci del territorio, a sostegno dell’Ospedale S.S. Salvatore di Palombara (http://www.progettopalombara.it/news/servizi-sociali-sanita-scuola-e-politiche-giovanili/313-ospedale-o-casa-della-salute-ora-siamo-sulla-giusta-via). Era l’avvio di un percorso che passa attraverso la necessaria coesione tra i comuni della Sabina Romana e la Asl Roma 5.

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Quale futuro avrà questa iniziativa? Un buon amministratore dovrebbe tener conto anche, se non soprattutto, di questi aspetti che condizioneranno la qualità della vita e la salute dei cittadini di un territorio, di ciascuno di noi.

Ora, lo strappo tra Asl Roma 5 e Comune di Palombara si può ricucire?

Progetto Palombara intende spendersi per evitare il rischio che restino i segni “del muro contro muro” tra il nostro sindaco e la Asl Roma 5, perché prevalga il buonsenso, perché prima vengono le persone e i servizi che il Sistema Sanitario Nazionale deve garantire a tutti i cittadini di un territorio, in particolare ai disabili e ai soggetti fragili (compresi i pazienti delle Rems). Per chiudere invitiamo ad una riflessione: due mesi chiusi in casa per emergenza covid-19, ci hanno fatto sentire sulla nostra pelle il peso dell’isolamento, fosse pure solo domestico e parziale potendo uscire solo per la spesa. E oggi ci sentiamo così forti da negare un’ora di ricreazione all’aperto, a persone alle quali spetta per legge, pur sotto la stretta sorveglianza di assistenti specializzati? Siamo sicuri di essere proprio nel giusto?”.

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