Di Elena Giovannini
Un padre che racconta alla figlia di appena quattro anni i giorni del Coronavirus. Vite stravolte, un intero paese fermo, la paura ma anche la speranza che hanno scandito i giorni chiusi in casa. Sono emozioni ancora fresche nella memoria di tutti che lentamente si stanno trasformando in ricordi e che Andrea Salvatori, cantautore tiburtino di 42 anni ha fissato per sempre in musica e parole nella sua canzone “un giorno potrò raccontarti”, dedicata alla figlia Jasmine di appena 4 anni. Perché la musica è una fotografia dell’anima, capace di riportarci alla memoria i sentimenti proprio come fanno alcune immagini anche a distanza di anni. Il brano è diventato virale sui social, dove ha raggiunto oltre 60.000 visualizzazioni a poco più di una settimana dalla sua pubblicazione. Andrea, molto conosciuto a Tivoli per aver composto l’inno della Tivoli Calcio nel 1999 “Tivoli, c’è solo la Tivoli” in occasione dell’ottantesimo anniversario della squadra, è tornato al lavoro il 4 maggio nello studio di Geometra e ora spera di tornare presto sui palchi dei locali del Nord-Est e delle cerimonie private dove da anni si esibisce nei suoi spettacoli di chitarra e voce. Ci ha raccontato come ha trascorso la quarantena e cosa significa per lui questa canzone.
Andrea, come hai scritto “Un giorno potrò raccontarti”?
Mi ricordo che ero a casa e avevo appena realizzato insieme a mia figlia l’arcobaleno da appendere al balcone. Era il 28 marzo in pochissime ore mi sono ritrovato già nel mio studio a scrivere il testo e arrangiare la melodia e il giorno dopo l’ho registrata alla Siae. È stata una folgorazione improvvisa: me la portavo dentro da un po’ e ho tirato fuori in poco tempo tutte le emozioni di questo periodo difficile che l’Italia ha affrontato con coraggio.
Sui social hai raggiunto oltre 60.000 visualizzazioni. Ti aspettavi questo successo?
È stato una bellissima sorpresa, soprattutto leggere i tanti commenti da tutta Italia di tante persone che si sono rispecchiate nel mio testo e hanno voluto condividere con me le loro emozioni.
Quale è il messaggio che volevi trasmettere?
La canzone intreccia ciò che abbiamo vissuto a livello nazionale ma anche momenti di vita quotidiana di chi, come me, ha passato questi giorni chiuso in casa con la famiglia. Il mio è un tentativo di lasciare un ricordo di questi giorni che nel bene o nel male ci hanno cambiato. È stato un periodo molto duro, tragico, ma la canzone non vuole essere triste, ma dare un messaggio di speranza esprimere memoria e rispetto per chi ha perduto i propri cari.
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