Chiara, “nella campagna Sabina con gli Alpaca, la mia scelta di vita”

Chiara Zautzik ci guida alla scoperta del suo allevamento e azienda agricola Athletic Alpacas a Moricone, dove organizza passeggiate con questi animali e lavora a mano la loro pregiata lana

Di Elena Giovannini

Chiara Zautzik, 35 anni è mamma di Lorenzo di 3 anni. Determinata e dinamica, Chiara è da sempre appassionata di animali e prima di diventare titolare dell’azienda agricola lavorava come addestratrice cinofila. Sette anni fa ha fondato l’allevamento Athletic Alpacas a Moricone: “la mia missione è diffondere nella Sabina la conoscenza di questi meravigliosi animali e le qualità della loro lana. Mi basta guardarli per sentirmi felice”.

Non siamo nelle Ande ma immersi nella campagna Sabina, tra Palombara e Moricone. Eppure tra il verde degli ulivi vediamo spuntare degli animali curiosi, collo lungo, testa grossa e una lana molto soffice: sono Alpaca.

Per capire come sono arrivati qui bisogna conoscere Chiara Zautzik, 35 anni, mamma e imprenditrice agricola che sette anni fa ha aperto l’allevamento Athletic Alpacas a Moricone, nei tre ettari di terreno della sua azienda agricola. “Poteva sembrare una follia, ma è stata una scelta motivata: cercavo un animale da allevamento che non finisse sulla tavola, perché mi affeziono” spiega Chiara “così ho scoperto questa specie dalla lana pregiatissima”, in tutto il Lazio ci sono solo tre allevamenti.

Chiara ci accoglie nel suo casale immerso nel verde tenendo per mano Lorenzo, il figlio di tre anni che la segue in ogni attività, dall’orto all’alimentazione degli animali. “La mia passione è sempre stata la terra” dice – alle superiori scelse il tecnico Agrario – “e appena ho avuto modo, sono scappata dalla città per trovare rifugio qui, nel bel mezzo del nulla come dicono molti” scherza. A 23 anni ha comprato tre ettari di terra a Moricone e ha aperto la sua azienda agricola: “Una vita durissima, da allora non ho avuto neanche un giorno di ferie!” L’unica pausa, per la nascita di suo figlio Lorenzo, “ma due giorni dopo il parto ero già tornata al lavoro”.  Forse però, non servono vacanze quando il lavoro coincide con le proprie passioni: “Non potrei immaginare la vita chiusa in ufficio otto ore al giorno, quando alzo lo sguardo vedo i colori della campagna, accarezzo gli animali e mi sento in pace con me stessa.”

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“ADOTTA UN ALPACA”

Nel suo allevamento Chiara ha 16 animali – 8 maschi e 8 femmine – tutti con un proprio nome e capaci anche di riconoscerlo. Ce li presenta: il più anziano, Alario, di 19 anni e mezzo venuto direttamente dal Perù sette anni fa e poi ci sono i piccoli Jethro e Funky, nati l’anno scorso qui all’allevamento. Gli altri provengono da Francia, Germania, Gran Bretagna e addirittura Australia. “Sono animali un po’ schivi, non amano il contatto umano, ma sono innocui e basta guardarli per sentirsi immediatamente calmi e rilassati”.

È possibile venire a vederli prenotando una “passeggiata con Alpaca”: “non si cavalcano” specifica Chiara – “si portano al guinzaglio nei sentieri della campagna, un divertimento per loro e una bella attività in famiglia, soprattutto per i piccoli”. Inoltre da alcuni anni Chiara ha lanciato sui social l’iniziativa “Adotta un Alpaca”: “sostenere i costi di questi animali non è facile, così è possibile con una quota annuale adottare uno dei nostri animali. In cambio si ottiene una scheda che racconta la loro vita, il certificato di adozione, un campione di lana e la scheda delle sue proprietà, passeggiate, gadget fino a prodotti della loro lana”.

DALLA TOSATURA AL PRODOTTO: “130 EURO AL KG il prezzo della Lana di Alpaca, 30 euro quella di Pecora”

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Gli Alpaca resistono al rigido clima delle Ande, per questo ciascuno è ricoperto da circa 3 kg di lana, sofficissima, calda e anallergica perché non contiene lanolina. La loro lana è molto pregiata, è un mercato di nicchia: “1 kg può costare anche 130 euro, rispetto a quella di pecora che costa 30 euro” spiega l’allevatrice, che ogni anno a primavera tosa completamente i suoi Alpaca (quest’anno ha ottenuto circa 40 kg di lana). La lavorazione è fatta a mano da Chiara nel laboratorio tessile al piano terra di casa sua: pulizia, filatura e poi confezione del prodotto finale con tecniche di uncinetto, dal maglioncino alla sciarpa. “Sono prodotti unici, che durano tutta la vita” dice “Purtroppo c’è chi preferisce spendere poco e ricomprare ogni anno la sciarpa o il magione industriale, è un sistema poco sostenibile e poco conveniente”.

LA TERRA Può ESSERE UN FUTURO PER I GIOVANI”

Senza agricoltura o allevamento non viviamo, in questo momento di crisi economica in cui è difficile entrare nel mondo del lavoro la terra può essere un futuro e un mestiere per tanti ragazzi. È una scelta di vita difficile, sono 365 giorni all’anno di lavoro ma ti ripaga di tanti sacrifici con una qualità della vita diversa. Ti consente di stare all’aria aperta, seguire ritmi più naturali e mangiare prodotti sani. La natura ha un effetto anti-stress. Io non tornerei mai indietro, spero che tanti ragazzi possano avvicinarsi a questo mondo diventando coltivatori diretti o imprenditori agricoli”

 

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