Pastori in rivolta a San Polo, polemiche per acqua e recinti

Una delle poche attività economiche sviluppate nei monti dell’hinterland tiburtino è la pastorizia ma i problemi, per quelli che sono gli ultimi “superstiti” di un’antica tradizione diffusa in tutta la zona, oggi giorno sono molti.

Da San Polo dei Cavalieri arriva un grido d’allarme. “Le aree da pascolo, situate nel parco naturale dei Monti Lucretili – commenta Angelo Placidi a nome dei pastori di San Polo – sono ormai dimenticate da circa un decennio. Cumuli di immondizia sovrastano le nostre amate colline, staccionate divelte, aree picnic totalmente in dissesto, fontanili aridi ed asciutti abbandonati a sé stessi”.

L’acqua è uno dei principali problemi: “Da qualche tempo i pastori sono costretti a procurarsi l’acqua per il proprio bestiame da altre fonti, trasportandola in barili per diversi chilometri. L’ultima invenzione per risolvere questo problema è stato far installare dell’ente competente contatori su alcuni fontanili comunali come quello in località Caglie e Valle Stonito. Acqua che fino a ieri ha dissetato il nostro bestiame gratuitamente. Invece i fontanili comunali del castagneto e la fontanella su strada sono completamente asciutti e fuori uso. Ci sono poi alcuni fontanili di sorgente abbandonati e rotti, con ingenti perdite di acqua: fontanella Villa, Rio Vecchio, le Maglie, la fonte dello Spreco e il fontanile del cimitero. Oltre il danno anche la beffa per i nostri pastori”.

Altra questione affrontata questa estate è quella legata alle recinzioni ed al pascolo che poteva lasciare i pascoli e dirigersi verso le strade della montagna. “Dopo le numerose ed assillanti lamentele – prosegue Placidi – pervenute al Comune riguardo il bestiame che transitava per la strada della montagna, e non nella piazza del paese come si voleva far credere, le autorità competenti si sono rivolte ai pastori dicendo di provvedere loro a risolvere il problema. I pastori, a loro volta, si sono rivolti al Comune, al Parco, alla Provincia per provvedere a ripristinare la recinzione esistente da oltre 50 anni. La risposta è stata unanime: le recinzioni dovevano essere ricostruite o riparate dagli stessi pastori. I quali avrebbero dovuto pagare di tasca propria materiale e manodopera”.

“C’è da dire che i pastori pagano regolarmente la tassa annua “fida pascolo” che nell’ultimo anno è addirittura raddoppiata e che dovrebbe servire alla manutenzione ed alla cura delle aree di pascolo del territorio. Ora i pastori si chiedono dove siano finiti i loro soldi. Sono forse serviti a finanziare l’area cani adiacente al parco giochi dei bambini? Ultima trovata della Casa Comunale per gonfiare ancor di più il proprio Ego infatti è stata spendere circa 4 mila euro per recintare una cinquantina di metri quadri di pineta, per di più vicino al parco giochi dei bambini ed al centro di un quartiere abitato”.

“I pastori – aggiunge Angela Placidi – si stanno chiedendo se la virtuosa amministrazione di San Polo dei Cavalieri è in grado di capire che anche la pastorizia è un ramo importante dell’economia del territorio comunale e se sarà disposta a venire incontro alle esigenze dei pastori, mettendo da parte antipatie familiari e screzi avvenuti magari due secoli fa. Visto che l’Amministrazione tiene molto alla cultura non preoccupandosi della tradizione pastorale del nostro paese, avoja a ciufulà se lu vie non vo arà”.

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