Paniere

Come cambia il paniere Istat e il consumo degli italiani

Anche nel paniere fotografato dall’Istat entra il virus che modifica le abitudini degli italiani: tra i consumi spiccano mascherine e gel igienizzanti ma anche il monopattino elettrico sharing

Come ogni anno, l’Istat rivede l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, un’analisi che fotografa anche le abitudini degli italiani e in cui figurano 1.731 prodotti elementari (erano 1.681 nel 2020), con circa 30 milioni di quotazioni di prezzo provenienti ogni mese dalla grande distribuzione.

Le novità del paniere targato 2021

La novità di questo 2021 è un paniere in cui il Covid la fa quasi da padrone. Tra le scelte d’acquisto nelle nostre spese spiccano infatti gel disinfettanti e mascherine anti-virus, sia quelle chirurgiche sia quelle FFP2, dunque i presidi sanitari di uso quotidiano. Ma ci sono pure ‘new entry’ indicative di come sia cambiata la nostra vita nel giro di un anno: infatti nel paniere fanno la loro comparsa monopattini elettrici, ricarica elettrica, il servizio di posta certificata pec, i caschi per veicoli a due ruote (in primis le bici) ma anche i seggiolini da auto anti abbandono. Tra i prodotti entrati per migliorare la rappresentatività del paniere si trovano inoltre le scarpe da ginnastica e le scarpe da trekking, ma pure le calzature da casa uomo e donna, già presenti ma il cui consumo è notevolmente aumentato per via del maggior tempo passato tra le mura domestiche. E anche alcuni alimenti rientrano nell’indagine: tra i più amati dagli italiani, ecco gli scalogni, i pomodori da insalata, le interiora e le frattaglie.

Tra i prodotti che rappresentano consumi consolidati, ci sono la macchina impastatrice per la grande attenzione alla preparazione dei pasti dall’a alla zeta, diventata un po’ un leitmotive del periodo coronavirus, e la bottiglia termica, che testimonia un occhio particolare alla difesa dell’ambiente. Non ci sono invece prodotti che escono dal paniere perché, spiega l’Istat, nessuno mostra “segnali di obsolescenza”.

I comuni che contribuiscono al paniere dell’Istituto nazionale di statistica sono ottanta, distribuiti in tutta Italia, con una copertura territoriale pari all’83%.

 

 

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