Il primo omicidio del Mostro

Pochi minuti e il ragazzo si troverà sul ciclomotore sistemato, grazie alla cortesia del contadino. Niente di più sbagliato.

C’è un uomo che ha appena bucato una gomma della sua bicicletta a motore: un “Cucciolo”, si chiama così la due ruote da 48 cc. E’ un giovane impiegato romano felice di poter correre lontano da carte e fascicoli per raggiungere il paese della madre, Nerola. La sua fuga dallo stress quotidiano è, però, interrotta da una foratura. E’ una di quelle cose che ti portano a perdere tempo. Niente di preoccupante perché in lontananza, al chilometro 47 della Salaria, c’è una cascina e fuori dalla proprietà si trova un contadino intento ad osservare il giovane da qualche minuto. Il ragazzo, si dirige verso l’uomo chiedendo con gentilezza del mastice per riparare la gomma. Il contadino è ospitale: lo invita ad entrare in casa e prontamente si procura quanto chiesto dal giovane. Pochi minuti e il ragazzo si troverà sul ciclomotore sistemato, grazie alla cortesia del contadino. Niente di più sbagliato. Alessandro Daddi, è il nome dell’impiegato, è steso al suolo in un lago di sangue. L’uomo l’ha colpito violentemente con una mazza lanciata, successivamente, in un angolo della stanza. Il contadino, fruga il cadavere alla ricerca di denaro. Troverà solo qualche moneta Ernesto Picchioni, che ha appena commesso il suo primo delitto seriale.

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