La denuncia del Sindacato Autonomo di Vigilanza Privata
Il gravissimo episodio avvenuto ad Ardea, nel corso del quale sono rimasti uccisi un anziano e due bambini, è l’ennesimo di una serie di altrettanto sanguinosi fatti a seguito dei quali lo stato non ha assunto iniziative preventive di alcun genere.
Il Ministero dell’Interno deve intervenire urgentemente per garantire, con sistemi automatizzati e interconnessi il controllo effettivo e il monitoraggio dei detentori delle armi.
È scandaloso, che dopo la morte dell’ex guardia giurata nessuno si sia preoccupato di ritirare armi e munizioni agli eredi, soprattutto dovendosi conoscere le condizioni in cui versava il giovane.
Manca un sistema informatizzato di controllo, che pure era stato promesso e per il quale erano stati spesi ingenti fondi pubblici.
Ma gli stessi accertamenti medici, con intervalli estremamente estesi, sono svolti secondo procedure risibili, prive di qualsiasi affidabilità e rimessi ad un circuito medico che, forse più orientato al profitto economico che all’accuratezza, non è in alcun modo controllato.
Inoltre, sempre per favorire l’industria armiera, è consentito il possesso di un numero illimitato di armi lunghe e delle loro munizioni.
La sparatoria di Guidonia del 4 novembre 2007, nulla ha insegnato, lasciando che persone che patiscono un disagio psichico siano lasciate senza controllo, fino al punto di mettere in pericolo l’altrui vita e rovinare quella propria e delle incolpevoli famiglie.