L’economia del Lazio: calo del Pil dell’8,4%, ma si ha fiducia nella ripresa

Secondo l’annuale rapporto della Banca d’Italia, il crollo dell’8,4% del Pil per imprese e mercato del lavoro nel Lazio non stoppa la fiducia di una sicura ripresa per l’economia. Aumentano le richieste pensioni e redditi di cittadinanza

I numeri sono pesanti, non c’è che dire: un Pil che cala dell’8,4% mettendo a dura prova imprese e mercato del lavoro nel Lazio. Si tratta dello scenario disegnato dalla Banca d’Italia nel suo bollettino annuale circa le economie regionali. Eppure, nel nostro Lazio, la fiducia c’è, e tanta, circa una imminente ripresa attraverso la quale l’economia sarà rilanciata. Il settore pubblico, nella nostra regione, ha contenuto la disfatta totale ma molto colpiti dalla pandemia sono tutti quei settori che hanno a che fare con tempo libero, socialità, turismo, dai ristoranti ai pub, dalle palestre ai servizi turistici in senso lato (soprattutto per il mancato arrivo di turisti in particolare dall’estero), dai centri estetici ai parrucchieri. Tutti comparti in cui il calo dell’occupazione è stato evidente, in particolare nei contratti a tempo determinato e in quelli autonomi, tanto è vero che nel Lazio c’è stato un aumento significativo di richieste di redditi e pensioni di cittadinanza, aumentate di un terzo rispetto al 2019, con cifre superiori rispetto alla media nazionale, e si è registrato un ampio ricorso al reddito di emergenza. L’occupazione è calata soprattutto tra i più giovani (15-34 anni) e tra le donne, con un -3,1% a fronte del -1,1% degli uomini. Preoccupa la presenza di ben 277mila giovani (sui 3 milioni a livello nazionale) che non lavorano né studiano, i cosiddetti neet.

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Sempre nel Lazio, dice Banca d’Italia, il flusso dei nuovi mutui ha recuperato il calo registrato nella prima parte dell’anno, tornando a fornire un contributo positivo alla crescita dei finanziamenti nel secondo semestre, grazie a condizioni di finanziamento complessivamente migliorate. Cresce la spesa degli enti locali, con il debito delle amministrazioni locali cresciuto in modo superiore, in termini pro capite, a quello medio nazionale e delle altre regioni a statuto ordinario.

Sostanziose le risorse economiche messe in campo per fronteggiare la crisi, non solo statali tanto è vero che la Regione Lazio ha utilizzato un importo complessivo di 430 milioni di euro, in parte per il sostegno alle famiglie in difficoltà e in buona parte per supportare imprese, artigiani e professionisti. Un quadro che mostra un tessuto imprenditoriale e sociale molto fragile: però, sostengono gli esperti, la ripresa è dietro l’angolo. Guardiamo bene.

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