Sono molte le iniziative che sono organizzate per la Giornata mondiale degli insegnanti. Non sono però sufficientemente pubblicizzate. Questo è il segno di come sia veramente tenuto in considerazione non solo il sapere ma anche la trasmissione delle conoscenze alle giovani generazioni.
La giornata degli insegnanti è nata nel 1966. Vuole sancire i diritti e le responsabilità degli insegnanti. Problema vissuto in diversa maniera in tutto il mondo.
Il ruolo degli insegnanti è sempre stato centrale in qualsiasi modello di società. In questo inizio di terzo millennio venendo a mancare i riferimenti obbligatori, quindi pastoie di metodi e modelli culturali diversi, l’insegnante è una figura messa fortemente in crisi. L’idea della festa consiste proprio nell’affermare la sua centralità. Google se n’è ricordato proponendo il doodle (icona che appare al posto del logo) ma i più neanche ci badano ritenendola solo un capriccio estetico.
L’UNESCO ha organizzato una festa che inizia il 4 ottobre e finisce cinque giorni dopo. “Insegnanti al centro della ripresa della formazione” è l’argomento che caratterizza la ricorrenza dove un argomento centrale di attualizzazione consiste proprio negli effetti della pandemia sulla formazione. E noi in Italia ne sappiamo qualcosa essendo l’unico paese che ha lasciato per così tanto tempo i ragazzi a casa in via precauzionale. Il problema che rimbalza, al di là delle fasi contingenti, consiste nella proposta di una politica specifica che si carichi i problemi della didattica.