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Parità salariale tra i sessi: ce l’abbiamo (quasi) fatta

La Camera dei deputati ha dato il via libera alla proposta di legge sulla parità salariale tra femmine e maschi. In Italia le donne rappresentano il 56% dei laureati ma solo il 28% dei manager

 

“Un percorso lungo che è iniziato dai banchi dell’opposizione, all’inizio della legislatura, ma con un forte spirito di unità fra tante parlamentari anche di partiti diversi”, lo ha scritto sulla sua pagina Facebook la parlamentare Pd Chiara Gribaudo, prima firmataria della legge sulla parità salariale tra femmine e maschi. E ha aggiunto tra l’altro di dedicare questa legge “alle 470mila donne che hanno perso il lavoro durante la pandemia, a coloro che ricevono fino al 20% in meno di stipendio a parità di mansioni e di salario rispetto agli uomini. A chi ha i titoli, la competenza, l’esperienza e la preparazione ma apparentemente non il sesso giusto per essere un dirigente”. Da ricordare infatti che in Italia le donne rappresentano il 56% dei laureati ma solo il 28% dei manager. Ma questa legge, ha ricordato ancora Gribaudo, “non riguarda solo le retribuzioni: con il voto di oggi alla Camera siamo a un passo dall’istituire anche in Italia un meccanismo di trasparenza e garanzia per milioni di donne lavoratrici, una legge che garantisca i diritti di ciascuna sul luogo di lavoro, dal reclutamento alla retribuzione fino alle opportunità di carriera”. Adesso la legge dovrà essere approvata dal Senato.

 

 

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