Roma, poche ore per la verità

Altre città prossime allo spoglio delle schede elettorali

Ultime ore per recarsi alle urne e limitare il deficit di elettori che pone nella democrazia una necessaria riflessione sulla sua crisi. Oramai i dati elettorali italiani seguono e superano per estensione al voto quello di altri paesi europei e il dato fa maggiore impressione perché negli anni della Prima Repubblica il nostro paese brillava invece per affluenza alle urne.

Il quadro degli elettori è chiaro già al primo turno quando si vota per il rinnovo delle cariche amministrative. Oramai per gli statistici è diventato fisiologico che un quarto di quegli elettori non torna a votare. Probabilmente sono i delusi dalla preferenza espressa al primo voto che non vedono vincente al ballottaggio. Ma c’è anche un effetto di disaffezione al voto quando si chiede la replica.

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Quindi nulla di nuovo anche per queste elezioni, tanto più a Roma, quando dopo cinque anni di amministrazione Cinque Stelle le polemiche sull’operato di Virginia Raggi era stato una costante. Il suo risultato al quarto posto – unico nella storia delle elezioni amministrative per i comuni in cui un sindaco uscente ha un profilo così basso al primo turno –  era pertanto prevedibile, anch’esso.

Non prevedibile l’orientamento dei liberi elettori dei pochi Cinque Stelle che vorranno tornare a votare al secondo turno. Lo stesso vale per gli elettori di Carlo Calenda la cui indicazione personale verso Gualtieri non significa identico orientamento del suo elettorato, essendo formato anche da elettori che solitamente votano Lega o Forza Italia.

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Il dato che fa riflettere è sul senso della rappresentanza di una figura come quella del sindaco. Facendo rapidi conti a Roma, in finale, sarà l’espressione di due cittadini su dieci. Ed è questo un effetto del sistema maggioritario a doppio turno col quale si elegge quella che si considera la terza carica dello Stato (il sindaco di Roma è considerato come prestigio dopo il presidente della repubblica e il presidente del Consiglio, anche se ben altri sono i rischi che si percorrono a interpretare questo ruolo).

 

 

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