“Il Covid può lasciare disturbi fino a un anno”

Latronico:"Bisogna riaprire le terapie intensive"

“I pazienti più gravi ricoverati in terapia intensiva con Ards, la sindrome da distress respiratorio acuto, continuano ad avere disturbi per settimane, mesi e almeno fino ad un anno. I dati che abbiamo, e si tratta dei primi dati ad un anno, ci dicono che gli aspetti fisici della malattia, soprattutto la debolezza muscolare, sono persistenti e disabilitanti“. Lo ha spiegato alla Dire il professor Nicola Latronico dell’Università degli Studi di Brescia, che ha partecipato al 75esimo congresso nazionale Siaarti, ospitato alla ‘Nuvola’ a Roma, con la relazione dal titolo ‘Pasc: prevenzione e follow-up per i pazienti critici‘.

“Le principali problematiche di un paziente Long Covid – ha aggiunto – possono essere riassunte in tre grandi ambiti. Il primo è quello fisico, quindi la debolezza muscolare, il senso della fatica che è devastante e spesso impedisce il ritorno all’attività lavorativa. L’altro è l’aspetto prevalentemente cognitivo, quindi difficoltà della memoria, della ‘fluenza verbale’. Ultimo, ma non minore, quello dei problemi psicologici e psichiatrici in termini di depressione, stress post traumatico e ansia patologica”. Latronico ha poi precisato che “a questi tre aspetti si aggiungono una miriade di sintomi che sono in qualche modo specifici davvero del Covid-19 e che non sono riassumibili perché parliamo più o meno di 200 differenti sintomi e segni di questa condizione. Ecco perché è necessario riaprire le terapie intensive”.

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