La Sanità ottiene due miliardi in più

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla prossima finanziaria ma non osate chiedere

Il Documento programmatico di bilancio descrive le linee orientative della legge finanziaria.

Si inizia, in sostanza a intravedere come verranno spesi i soldi nel 2022. È una finanziaria assai attesa perché firmata da due economisti veri: Mario Draghi e il ministro Daniele Franco. La manovra consiste in circa 23 miliardi e questa sua traccia fondamentale è stata approvata dal governo della repubblica. La Commissione europea ne è stata prontamente informata.

La voce relativa la Sanità rappresenta la parte più interessante anche perché sensibilmente impinguata. Si prevede l’incremento del Fondo sanitario nazionale, la cui dotazione sarà maggiorata di due miliardi per ciascun anno fino al 2024. Ne ha parlato il ministro Roberto Speranza che chiaramente non ha potuto fare a meno di vantarne il merito. Il Fondo sanitario nazionale nel triennio che parte dal 2022 arriverà a 128 miliardi.

Oltre alla Sanità, chiaramente, nel Documento programmatico di bilancio ci sono tante voci di spesa. C’è la riduzione del cuneo fiscale. Si annuncia la riduzione della pressione fiscale. Stanziati sette miliardi sulla voce. Se ne aggiungeranno altri due già presenti nei dati tendenziali. Ma non è stato ancora definito lo schema di riduzione del cuneo che arriva ad abbattere il nucleo fiscale.

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In più verranno rinnovati i Superbonus ed ecobonus al 65% e sconti al 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici green. Non si prevede però il bonus per il rifacimento delle facciate. Rifinanziati invece i bonus Tv e decoder: fino a 100 euro per rottamare la vecchia tv, senza limiti Isee, e 30 euro per i decoder ma per chi ha un Isee sotto i 20mila.

Sul caro bolletta, si prevede lo stanziamento di un miliardo. Si intende effettuare il taglio delle bollette energetiche, con risorse allocate in un apposito fondo creato con la manovra.

L’argomento assai atteso delle pensioni vede scongiurare il ritorno alla legge Fornero con quota 102 si potrebbe andare in pensione a 64 anni e 38 anni contributivi. Nel 2023 si prevede invece scatti quota 104. Invece di aspettare il raggiungimento dei sessantasette anni di età si potrebbe ammorbidire il famoso “scalone”.

Dibattuta e controversa la questione del Reddito di cittadinanza. È confermato ma ci saranno maggiori controlli per evitare che venga aggiudicato ai furbi che non ne hanno diritto.

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Ci sono poi gli aiuti per chi il lavoro lo perde. Sono i cosiddetti ammortizzatori. Si vogliono riformare attuando percorsi di formazione e reinserimento, come avviene per quelli con il reddito di cittadinanza. Si intende anche sollevare il lavoratore che viene da imprese in crisi attraverso esoneri contributivi.

Non può mancare la famiglia. Si conferma il reddito di paternità e si intende farlo diventare strutturale. Inoltre si vuole dare incentivo al lavoro femminile attraverso la decontribuzione. Si prevedono fondi per rendere gratuiti i libri di testo nella scuola dell’obbligo. Gli assorbenti dovrebbero avere una tassa diminuita quindi costare di meno.

Si rinnova il finanziamento sul più grande strumento di sostegno alle impresa, la famosa Sabatini. Il Mise finanzia nuovamente il Fondo destinato alla piccole medie imprese volendo agevolare l’accesso al credito per l’acquisto di macchinari e altri strumenti per implementare la dotazione di tecnologia da parte delle attività. Al primo posto chiaramente c’è la digitalizzazione. Un altro fondo specifico per favorire la transizione industriale.

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