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Le piccole e medie imprese del Lazio fuori dal Pnrr?

Secondo uno studio di Unindustria e Università di Tor Vergata sono penalizzate nell’accesso agli appalti pubblici ma tante non sono adeguate alla trasformazione ecologica e digitale

I numeri dello studio “Appalti per MPmi 4.0” realizzato da Unindustria, in collaborazione con l’Università di Tor Vergata e Promo P.A. Fondazione, non lasciano dubbi in merito alla partecipazione delle piccole-medie imprese del Lazio negli appalti pubblici. Nella nostra regione le micro-piccole imprese, fino a 19 dipendenti e 2,5 milioni di fatturato, nel periodo 2014-20 si sono aggiudicate il 29,7% degli importi messi a gara. Le medio-piccole, tra i 20 e i 49 addetti e fatturato fino ai 7,5 milioni, il 13,8% degli importi. Le medio-grandi con oltre 50 dipendenti e un fatturato sopra i 7,5 milioni, hanno sfiorato il 20% degli importi. Questo crea nell’associazione di categoria e tra gli imprenditori, il timore che le loro aziende non riescano ad accedere ai fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Perché succede questo? Meccanismi farraginosi di partecipazione alle gare pubbliche, dice Unindustria, per questo bisogna spingere nella direzione delle semplificazioni, ma anche un ritardo delle piccole medie imprese del territorio ad adeguarsi a ciò che l’Europa chiede, ovvero un’assenza abbastanza generalizzata di competitività legata a soluzioni e strategie all’insegna di transizione ecologica e digitale.

 

 

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