Tivoli. La cartiera “sbagliata”

Tutto nasce da una convinzione errata all’interno del territorio tiburtino.

Una delle peculiarità dell’Antica Tibur è la presenza di molte cartiere, costruite principalmente fra il XVIII e il XIX  secolo. Quasi tutte portano il nome di uno dei “padroni”: Amicucci, Ranzi e Marziale (sono solo alcuni esempi). Uno degli stabilimenti costruiti per realizzare la carta porta un nome sbagliato, la cartiera Mecenate. Tutto nasce dall’errata convinzione della presenza nel “triangolo” fra il Santuario d’Ercole, via degli Stabilimenti e via degli Orti della villa di Mecenate. Rammentiamo che Mecenate era uno stimato consigliere e alleato dell’imperatore Augusto. Inoltre, è stato un convinto “difensore” della nuova generazione di poeti augustei, tra i quali Orazio, Vario Rufo e Virgilio. All’epoca del regno di Ottaviano Augusto, Mecenate presta servizio come de facto ministro della cultura. A dispetto della sua ricchezza e del potere accumulato sceglie di non sedere all’interno del Senato capitolino, prediligendo il rango equestre.

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FGI

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