Molnupiravir, detto Lagevrio, la pillola anti-Covid è una realtà

La sua efficacia però è ridotta e non potrà mai sostituire la misura del vaccino come unica forma di prevenzione possibile

La somministrazione del farmaco prodotto da Merck Sharp & Dohme sarà gestito dalle Regioni perché la sua disponibilità è limitata e il suo costo spropositato (settecento dollari negli States) per essere sostenuto come ordinario sistema di cura. Deve essere somministrato entro i cinque giorni dalla presenza acclarata del contagio. La sua somministrazione precoce (appena affiorano i sintomi) ne rende la sua prospettiva di cura limitata per le vere possibilità di applicazione sociale.

Sono i medici di medicina generale a dover decidere quando deve essere somministrato il farmaco anti-covid – così ha indicato Aifa. Lagevrio può essere prescritto limitatamente ai medici operanti nell’ambito delle strutture identificate dalle regioni per la somministrazione.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Urbanistica, niente case tra la stazione e il Centro commerciale

E così, come sempre in Italia, ogni qual volta si innova un sistema deve essere introdotto un nuovo organo decisionale oppure ne deve essere investito di autorità. In questi casi c’è il Registro di monitoraggio. Sarà accessibile online sul sito dell’Agenzia.

Altra caratteristica tutta italiana che è alle porte: il conflitto sulle attribuzioni di questi farmaci. La Liguria ha già acquisite 1080 compresse. Lo stesso dichiara l’assessore alla sanità, nelle Marche. In Piemonte invece si parla in termini di confezioni che sono 739. E le altre regioni?

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.