Covid ridimensiona l’organico degli ospedali

Operatori sanitari in ristrettezze di disponibilità di personale per la diffusione pandemica

I professionisti dell’assistenza sanitaria sono i più colpiti dalla incidenza di malattia da Covid. Le conseguenti disfunzioni delle strutture dei servizi per la salute ne costituiscono il logico effetto. Fnopi, federazione nazionale degli ordini degli infermieri, ha lanciato un vero e proprio allarme sul rischio di default degli ospedali. In un mese sono aumentati del 210% gli operatori sanitari contagiati (e di questi l’82% sono infermieri) e di quasi il 286% le persone contagiate.

Gli infermieri, i più colpiti. Secondo l’Istituto superiore di sanità gli operatori contagiati erano 4.142 il 2 dicembre 2021. Sono arrivati a 12.870 nei successivi trenta giorni. Di questi, ci sono 7.160 infermieri.

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Il dato serve a rendere meglio chiari i termini dell’emergenza sanitaria e il rischio, non solo di implosione, per l’efficienza delle strutture sanitarie, ma anche del loro effettivo svuotamento. Senza unità di personale direttamente operative sul paziente non ha senso l’intera impalcatura ospedaliera.

Gli effetti del rischio pandemico hanno anche questi profili critici.

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