Ora il clima da guerra è al completo. Eserciti armati alle frontiere pronti a scatenarsi o rispondere a più miti consigli. La prossima mossa quindi spetta a Vladimir Putin che ritiene questa provocazione un invito ad entrare in Ucraina. La regione su cui la Russia è interessata per i giacimenti di materie prime (carbone e gas) si è vista accordare gli armamenti che per lei aveva fatto chiedere dalla confederazione di stati.
Lo scenario somiglia a quello tante volte ricordato dei missili russi in arrivo a Cuba, solo che stavolta il problema geo-strategico è assai diverso. L’Ucraina sta sotto i piedi della Russia che non intende minimamente mollare alle sue pretese e soprattutto far valere la sua leadership territoriale, almeno in questa parte della Terra. Il resto in Africa e nel sudest asiatico glielo hanno portato via i cinesi.
La prova di forza potrebbe essere la soluzione per tenere il punto ed essere stimati come grande potenza mondiale. Del resto una disfatta potrebbe invece significare la fine di ogni pretesa in campo internazionale.
Un ruolo non indifferente potrebbe essere rappresentato dall’Europa, se non militare – perché l’Unione di stati europei non detiene un esercito proprio – almeno di moral suasion. Nel frattempo da Berlino vengono emessi i proclami statunitensi a voce del funzionario del Dipartimento di Stato, Antony Blinken aggiorna sulla crisi Ucraina.
È Blinken che informa del fatto dell’urto tra il Cremlino e la scelta del presidente Usa Joe Biden che ha esplicitamente dichiarato che “sarà un disastro per la Russia se invade l’Ucraina”. E nella gara identitaria sul provocatore e il provocato i russi vogliono far la parte di questi ultimi. È del portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov, la dichiarazione per cui certe dichiarazioni “possono facilitare la destabilizzazione della situazione” (Agenzia Tass).
Secondo la Russia la leadership Ucraina sarebbe così incoraggiata a reazioni che altrimenti non avrebbe.
Secondo esperti di strategie globali che sono intervenuti ci sono però ancora speranze affinché l’accordo USA-Russia possa tenersi in piedi in modo da salvaguardare l’immagine della Russia come potenza nel mondo ed evitargli l’installazione di missili offensivi occidentali in Ucraina. Gli States però debbono convincersi a rimuovere truppe e armi da tutti i paesi un tempo nell’orbita di Mosca. E sarà dura.