TIVOLI – Processato per omissione d’atti d’ufficio, ma il dirigente era innocente

Dopo un iter di 6 anni assolto con formula piena il dirigente all’Urbanistica del Comune di Subiaco

Si era ritrovato sul banco degli imputati da innocente, tant’è che dopo sei anni di processo è stato scagionato con formula piena.

E’ la vicenda giudiziaria di Armando Pistoia, 70 anni, dirigente del Comune di Subiaco, che mercoledì 4 maggio è stato assolto dal Tribunale di Tivoli dall’accusa di omissione di atti d’ufficio perché il fatto non sussiste.

Tutto era iniziato il 21 aprile 2016, quando il 57enne Giovanni P. presentò una denuncia alla Procura di Tivoli, segnalando di aver presentato istanza di accesso agli atti senza aver ricevuto risposta da parte del Comune di Subiaco.

A novembre 2015 l’uomo, proprietario di un terreno espropriato dall’Ente per realizzare parcheggi pubblici, aveva richiesto al sindaco Francesco Pelliccia di visionare il fascicolo relativo alla concessione edilizia rilasciata per costruire un fabbricato commerciale al capolinea Cotral di piazza Giovanni Falcone.

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Così Pelliccia inoltrò la richiesta all’assessore all’Urbanistica, ma l’istanza restò lettera morta.

A giugno 2016 una nuova richiesta da parte di Giovanni P., stavolta indirizzata sia al sindaco Pelliccia che all’allora Segretario Generale. Quest’ultimo rispose al cittadino spiegando l’iter corretto e inoltrò la risposta – per conoscenza – anche al Dirigente dell’Ufficio del Governo e del Territorio, Armando Pistoia, il quale ad agosto 2016 consegnò le copie del fascicolo.

Nel frattempo, però, il 57enne sublacense aveva denunciato, la Guardia di Finanza aveva acquisito gli atti e il dirigente è finito sotto processo.

Mercoledì scorso la Procura di Tivoli ha proposto la condanna per l’imputato, ma il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Giovanni Petroni ed Elisabetta Mazza – hanno condiviso la difesa dell’avvocato Giorgio Cicini e assolto Pistoia.

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Un processo durato un’eternità – commenta l’avvocato Cicini – Il Tribunale ha accertato che il mio assistito ha agito secondo legge e regolamenti, consegnando le copie degli atti al cittadino.

Il denunciante lamentava che la costruzione del nuovo fabbricato impediva il passaggio per accedere ad un terreno di sua proprietà: sarebbe stato sufficiente fare ricorso al giudice civile per dirimere la controversia anziché presentare due denunce per fatti non penalmente rilevanti”.

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 45 giorni.

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