TIVOLI – Olea Hadriani, la raccolta delle olive diventa un evento

Ieri la raccolta e spremitura a partire dall'Albero Bello nel cuore della villa dell'imperatore Adriano. Ecco come nasce l'olio più ambito d'Italia

La raccolta è cominciata ieri mattina, seguita dalla spremitura dal vivo. A breve l’olio dell’imperatore Adriano, Olea Hadriani con marchio Igp, annata 2022, sarà pronto per tornare ad arricchire la nostra tavola, come sempre da protagonista. La raccolta, un evento. Nella villa Unesco l’operazione è partita dall’Albero Bello, l’enorme albero monumentale, il più antico della distesa di ulivi risalenti al XVIII secolo nel cuore della residenza imperiale.

Ad avviare la raccolta e la molitura con un frantoio installato per l’occasione tra i resti di Villa Adriana i tecnici di OP Latium in presenza, tra gli altri, del presidente dell’istituto Villae Andrea Bruciati; di Unaprol, David Granieri e del responsabile olio Coldiretti, Nicola Di Noia.

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Gli uliveti del territorio tiburtino – ha commentato Andrea Bruciati – rappresentano un elemento identitario del paesaggio, celebrato dagli scrittori nei secoli e immortalato dagli artisti del Grand Tour, da tutelare e valorizzare al pari del patrimonio archeologico con cui costituisce un connubio unico, radicato nella storia e nell’immaginario”.

Coldiretti e Unaprol ne hanno approfittato per lanciare un allarme nazionale che fortunatamente però non riguarda l’uliveto di Villa Adriana rendendo noto che sono “30 milioni gli ulivi in Italia da salvare perché abbandonati a causa del cambiamento climatico o per l’esplosione dei costi che mettono a rischio anche la sopravvivenza di quel patrimonio di biodiversità e storia rappresentato dagli alberi secolari”.

Per provare ad invertire la rotta, Coldiretti e Unaprol sono impegnati nel recupero e nella manutenzione degli uliveti di alcuni tra i più importanti parchi archeologici italiani e nel tentativo di salvare la piana degli ulivi monumentali dal batterio della Xylella che sta distruggendo l’olivicoltura pugliese – ha spiegato Nicola Di Noia, responsabile olio di Coldiretti -. Dallo studio di piante plurisecolari come l’Albero Bello di Villa Adriana, attraverso un progetto del Crea/Ofa, si potrà arrivare ad individuare caratteri utili per la resilienza al cambiamento climatico, per il comportamento produttivo, per la versatilità nei confronti delle esigenze di intensificazione sostenibile della coltivazione dell’ulivo e per migliorare le caratteristiche salutistiche dei prodotti”.

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