TIVOLI – Travolge l’anziano sulle strisce pedonali, automobilista condannato a 2 anni

Positivo alla cocaina, il conducente è stato assolto: non guidava in stato di alterazione

Ha investito il pedone mentre attraversava sulle strisce in un centro abitato. Per questo ieri, mercoledì 8 novembre, il Tribunale di Tivoli ha condannato a due anni di reclusione per omicidio stradale S. M., un 35enne italiano residente a Cave.

Il Tribunale di Tivoli ha condannato l’automobilista a due anni e alla sospensione della patente per lo stesso periodo

Il collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – hanno assolto l’imputato dall’accusa di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti perché il fatto non sussiste, come richiesto dalla stessa Procura della Repubblica di Tivoli.

L’anziano pedone morì al policlinico Umberto I il 5 febbraio 2019 dopo due settimane di agonia

S. M. doveva rispondere della morte di Leonardo G., un pensionato di 82 anni, anche lui di Cave, deceduto al policlinico “Umberto I” di Roma il 5 febbraio 2019 dopo due settimane di agonia.

Il tratto di via Speciano, a Cave, dove fu investito sulle strisce pedonali l’82enne Leonardo G.

Secondo la ricostruzione dei magistrati, il 20 gennaio di 4 anni fa S. M. al volante della sua Fiat Grande Punto percorreva via Speciano, una strada in cui abitava la vittima e vige il limite dei 30 chilometri orari.

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Gli accertamenti tecnici hanno appurato che l’auto viaggiava ad una velocità di 50 all’ora e che l’asfalto era bagnato a causa della pioggia. Giunto all’altezza del civico 46, S. M. non avrebbe notato Leonardo G. mentre attraversava la strada sulle strisce da sinistra a destra, nonostante il tratto fosse rettilineo e la visibilità buona.

L’impatto fu devastante.

Le condizioni del pensionato apparvero subito disperate, per cui ne fu disposto il trasferimento d’urgenza all’Umberto I di Roma.

Al pronto soccorso di Tivoli l’automobilista fu sottoposto ad analisi delle urine risultando positivo alla cocaina

I carabinieri accompagnarono S. M. al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli per essere sottoposto ai test per verificare eventuali assunzioni di alcol e droga. Ma l’esame delle urine l’automobilista risultò positivo alla cocaina, per questo fu rinviato a giudizio per omicidio stradale aggravato dalla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti.

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Circostanza smentita durante il processo.

Come già stabilito dalla Cassazione, la positività riscontrata nelle urine non coincide necessariamente con una condizione di intossicazione, è necessario provare non solo la precedente assunzione di sostanze stupefacenti ma anche che l’agente abbia guidato in stato d’alterazione causato da tale assunzione.

Le tracce rinvenute nelle urine possono infatti risalire ai giorni precedenti.

Il Tribunale di Tivoli ha inoltre riconosciuto all’imputato il beneficio della pena sospesa e le attenuanti generiche anche per aver risarcito integralmente i danni ai familiari della vittima costituitisi parte civile.

All’automobilista è stata sospesa la patente per due anni.

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni.

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