” Il Papa non è ammalato di polmonite “

Ma anche in questo momento continua la sua massima testimonianza di Santo Padre della cristianità

Fugati i timori di coloro che avevano fatto subito un’associazione indebita facendo una incauta quanto grossolana diagnosi sulle reali condizioni di salute del Papa. Non ha la polmonite. Questo è quanto ha detto il direttore della Sala stampa del Vaticano agli operatori dell’informazione.

Il Papa “non presenta febbre e la situazione respiratoria è in netto miglioramento”. Vero però, ha anche ammesso che le analisi mostrano l’infiammazione polmonare. Comporta quindi un problema respiratorio che lo rende sofferente e per il quale è in cura.

Rimandati, pertanto, gli impegni del Pontefice. Alcuni però restano in agenda. Stamattina infatti Francesco Primo ha già ricevuto Santiago Pena Palacios, presidente del Paraguay.

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I quesiti ora si spostano su quali saranno gli impegni che il Papa potrà sostenere nelle prossime settimane. Si ricorda che appena il 6 novembre era stato annullato l’appuntamento coi Rabbini d’Europa, limitandosi alla consegna di un testo da lui scritto. Erano state addotte motivazioni di salute e, secondo interpretazioni, si ritenevano queste versioni diplomatiche per evitare l’incontro. Infatti lo stesso giorno il Papa aveva incontrato dei bambini. Precedentemente in un’intervista resa pubblica nei mezzi di informazione si era nuovamente accennato a sue condizioni di salute sulle quali Bergoglio stesso però aveva voluto evitare di entrare in particolari. Ora le motivazioni sulle sue condizioni di salute tornano ma sono trattate con maggiore circospezione e si intende dare una versione per cui la malattia vuole essere pubblicamente tematizzata e messa sotto controllo dalle cure mediche.

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Si tratta, anche in questo caso, di un’impostazione che va al di là del semplice dovere di informare il mondo della cristianità. Si vuole riportare al centro la fisicità del Papa per autolimitarne le dimensioni di questa funzione vicaria di Pietro.

Ci insegna, quindi, che anche nel momento della malattia e della mancanza di piena efficienza del proprio corpo si può continuare a dare un grande messaggio ed esempio di impegno nell’attuare i valori della cristianità.

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