Sulla carta è stata scaricata temporaneamente per poi essere trasportata altrove. In realtà la terra è stata spianata con una ruspa.
L’area sequestrata a Nerola; sotto, la terra spianata con la ruspa
Per questo mercoledì 12 marzo, su disposizione della Procura di Tivoli, i Carabinieri della stazione di Nerola hanno sottoposto a sequestro probatorio/preventivo parte di un’area pubblica adiacente a quella cimiteriale utilizzata per le operazioni inerenti la raccolta differenziata dei rifiuti.
I militari dell’Arma hanno nominato custode il sindaco di Nerola Domenico Lelli.
Il cantiere per la messa in sicurezza dell’area denominata Costa di Papa e via dei Lavori
Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line Tiburno.Tv, il sequestro è scattato a seguito della segnalazione relativa al trasporto di numerosi camion di terra provenienti dal cantiere della “AM 22 S.r.l.”, la ditta che nel 2023 si è aggiudicata l’appalto dei lavori finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per la messa in sicurezza dell’area denominata Costa di Papa e via dei Lavori: si tratta di opere di salvaguardia del territorio a ridosso del Centro abitato di Nerola considerato a rischio frana.
Il capogruppo della Lista Civica di opposizione in consiglio comunale Marco Corradi
Per chiarire il caso oggi, lunedì 17 marzo, Marco Corradi, capogruppo della Lista Civica di opposizione “Nerola e Acquaviva per la Tradizione e per il Futuro”, di cui fanno parte anche i consiglieri Ester Rubini e Francesco De Luca, ha presentato un’interrogazione al Sindaco Domenico Lelli, che ricopre anche l’incarico di Assessore ai lavori pubblici del Comune di Nerola, e al Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Ortenzi.
L’OPPOSIZIONE: “IL SINDACO SPIEGHI LE RAGIONI DEL SEQUESTRO E DOCUMENTI LE SPESE”
“Nella nostra interrogazione chiediamo al Sindaco di rispondere ai quesiti posti, pubblicamente, nella seduta di un Consiglio Comunale convocato ad hoc – spiegano in un comunicato ai cittadini i tre consiglieri della Lista Civica di opposizione “Nerola e Acquaviva per la Tradizione e per il Futuro” – Vogliamo capire la natura di questo procedimento avviato dalla Procura della Repubblica; supponiamo che riguardi l’appalto delle opere di messa in sicurezza dell’area denominata Coste di Papa e Via dei Lavatoi commissionato alla AM 22 S.r.l., e come molto del materiale proveniente dagli scavi eseguiti in località Coste Papa sia stato discaricato nell’area adiacente a quella cimiteriale, tanto che per giorni numerosi camion lo hanno trasportato.
Non saranno passati inosservati, considerato il tragitto che hanno dovuto fare passando davanti ai locali della Casa Comunale!
Il Sindaco ci deve spiegare il perché del sequestro, come pure giustificare la rendicontazione di quanto corrisposto nella misura di quanto preventivamente commissionato, considerato che le opere ad oggi non sono del tutto finite e corrispondenti al Progetto per cui è stato affidato l’appalto, tanto che a noi i conti non tornano !!!”.
IL SINDACO DOMENICO LELLI: “TUTTO REGOLARE, IL COMUNE HA RISPARMIATO 20 MILA EURO”
Il sindaco di Nerola Domenico Lelli è stato nominato custode dell’area sequestrata
“I carabinieri hanno sequestrato soltanto il tratto dove sono stati scaricati i camion di terra – spiega il sindaco Domenico Lelli raggiunto telefonicamente dal quotidiano on line Tiburno.Tv – Si tratta di circa 20, 30 metri quadrati e non dell’intera area comunale dove prima c’era la rimessa per la nettezza urbana e dove oggi avvengono le operazioni di raccolta differenziata”.
“L’esposto dei consiglieri? – prosegue il sindaco di Nerola – Evidentemente non sanno che era stata approvata una variante al progetto iniziale per il movimento terra e per l’individuazione di un’area per il momentaneo appoggio della terra stessa che sarebbe stata smaltita al termine del cantiere.
Mi risulta che la ditta ha presentato in Comune un’analisi della terra depositata in cui viene certificato che si tratta di terra viva, non sporca né inquinata.
La terra sarebbe rimasta nell’area fino al termine dei lavori e successivamente sarebbe stata trasportata dove diceva l’azienda avrebbe ritenuto più opportuno.
E’ come se la ditta avesse acquistato la terra sbancata: non a caso, con la variante il computo iniziale di 35 mila euro per conferire la terra in discarica è stato ridotto a 15 mila e il Comune ha risparmiato 20 mila euro”.