GUIDONIA – Guerra all’alcol, un altro mese di “proibizionismo”

Nonostante i controlli, i consumatori continuano a picchiarsi e le attività vendono nonostante il divieto: nuova "stretta" del sindaco Lombardo

I divieti ci sono, ma più di qualcuno non li rispetta. Nonostante la presenza e i controlli da parte delle forze dell’ordine.

Per questo a Guidonia Montecelio continua ad essere vietata la vendita di bevande alcoliche e non alcoliche, in lattina o in bottiglia, destinate a essere consumate fuori dai locali in cui sono state acquistate, dalle 21 alle 7.

Lo stabilisce l’ordinanza numero 344 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA – firmata oggi, giovedì 5 settembre, dal sindaco Mauro Lombardo.

Il provvedimento richiama le precedenti Ordinanze numero 310 e 330 emesse rispettivamente il 6 agosto e il 22 agosto ed evidenzia che le gravi problematiche di sicurezza urbana, benché limitate dall’attività di presidio e controllo della Polizia Locale e delle altre Forze dell’Ordine, non sono state ad oggi superate.

Nello specifico – sottolinea il sindaco Lombardo – continuano a verificarsi episodi di risse in Piazza della Repubblica, a Villalba, che hanno reso necessario l’intervento delle Forze di Polizia, l’ultima il 29 agosto scorso, ed è stata inoltre accertata dalla Polizia Locale la violazione dell’ordinanza stessa nell’ambito di verifiche a campione (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Di qui la necessità di una ulteriore “stretta” al consumo di alcol attraverso una specifica regolamentazione, di carattere straordinario, degli orari di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche con particolare riferimento agli esercizi di vicinato, che negli orari serali divengono luogo di aggregazione di persone dedite al consumo di alcool sulla pubblica via.

Il sindaco ritiene urgente la necessità di superare la situazione di grave incuria, degrado del territorio, dell’ambiente e di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti delle aree interessate da insediamenti abitativi e altri luoghi di aggregazione e altri luoghi di aggregazione quali piazze e parchi.

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Per questo da mezzanotte di domenica 8 settembre su tutto il territorio comunale scatta il divieto di vendita di alcolici dalle ore 21 alle 7 del mattino da parte di chiunque, siano esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita, esercenti attività artigianali, ma anche tramite distributori automatici ovvero presso circoli privati, con esclusione delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, dei pubblici esercizi e delle strutture ricettive.

Vietata inoltre la vendita per asporto e di somministrazione di bevande, anche non alcoliche, in contenitori di vetro e lattine in alluminio da chiunque effettuata (esercizi di vicinato, attività di somministrazione di alimenti e bevande, dei pubblici esercizi strutture ricettive compresi), con le sole eccezioni di seguito riportate:

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tramite servizio assistito al tavolo all’interno o all’esterno dei locali di esercizio, con obbligo in tal caso a carico degli esercenti di rimuovere immediatamente, al termine della consumazione, i contenitori in vetro e lattine di alluminio a tal fine utilizzati;

per la somministrazione al banco o al tavolo con utilizzo di bicchieri in vetro secondo i normali usi commerciali.

L’ordinanza di oggi replica il divieto già imposto lo scorso 8 agosto.

Per cui dalle ore 18 alle 7 del mattino è vietato ancora consumare alcol in luogo pubblico o aperto al pubblico con esclusione dei luoghi di svolgimento degli eventi e delle manifestazioni programmate e patrocinate dall’Amministrazione comunale di Guidonia Montecelio e per tutta la durata degli stessi, rimanendo in vigore, in quest’ultima ipotesi tutti gli altri divieti sopra descritti.

Le sanzioni per i trasgressori sono state fortemente inasprite.

Nel caso di vendita illecita, la multa all’esercente sale a 2.500 euro (prima era di 50 euro) per la prima contestazione e a 5.000, con segnalazione al Questore per la chiusura del locale, per la seconda.

Nel caso di consumo, invece, la sanzione al trasgressore sale a 500 euro (prima era di 300).

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