GUIDONIA - Palestra e campo di calcio, un investitore pronto alla riqualificazione per l’inclusione sociale

L'Associazione Sportiva A.S.D. Net intende rilanciare l’impianto distrutto dai roghi

Il suo destino sembrava segnato, invece qualcuno sembra pronto a rilanciare l’impianto sportivo comprensivo della palestra comunale, del campo di calcio a 5 e dell’area adiacente e circostante di piazza Martiri delle Foibe, nel quartiere di Villalba.

L’Associazione Sportiva A.S.D. Net è l’unico investitore ad aver risposto all’avviso pubblico approvato il 4 novembre scorso con la determina numero 129 – CLICCA E LEGGILA DETERMINA - firmata dal dirigente allo Sport del Comune di Guidonia Montecelio Aldo Cerroni, un avviso rivolto ad Associazioni e Società Sportive senza fini di lucro (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

E’ quanto emerge dalla determina numero 160 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA – firmata oggi, martedì 17 dicembre, dallo stesso dirigente comunale.

Al momento l’Associazione Sportiva A.S.D. Net ha presentato soltanto la propria manifestazione di interesse a riqualificare, con oneri interamente a proprio carico, e gestire gratuitamente l’impianto sportivo secondo le linee dettate dalla giunta lo scorso 20 settembre, ma successivamente dovrà fornire all’amministrazione un progetto e dimostrare la capacità economica di sostenere l’intervento di riqualificazione e rigenerazione e inclusione sociale ai sensi dell’articolo 5 del Decreto Legislativo 38/2021.

L’INDIRIZZO DELLA GIUNTA: LAVORI IN CAMBIO DELLA GESTIONE GRATUITA

Con la delibera numero 140 l’Esecutivo guidato dal sindaco Mauro Lombardo ha fornito linee di indirizzo per l’affidamento dell’impianto di Villalba in concessione ai privati per la realizzazione di interventi di riqualificazione e rigenerazione e inclusione sociale.

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Secondo l’avviso pubblico – CLICCA E LEGGI L’AVVISO PUBBLICO - Associazioni e Società Sportive senza fini di lucro interessate che intendano accollarsi, con oneri interamente a proprio carico, la realizzazione di proposte progettuali possono presentare Manifestazione di interesse in cambio di una gestione gratuita.

LA DURATA DELLA GESTIONE GRATUITA

La durata minima prevista per l’affidamento della gestione gratuita dell’impianto sportivo è di 10 anni, che possono essere implementati in ragione dell’entità degli investimenti sull’impianto per un periodo in cui si può ragionevolmente prevedere che il concessionario recuperi gli investimenti effettuati per eseguire i lavori, ottenendo un ritorno sul capitale investito in condizioni operative normali.

Non è previsto alcun finanziamento/contributo da parte dell’Ente per la realizzazione del progetto presentato.

Il canone della concessione è stabilito presuntivamente in 1.500 euro annui da corrispondere in due rate semestrali di pari importo la prima con scadenza il 30 giugno, la seconda con scadenza il 31 dicembre.

I 400 MILA EURO DELLA REGIONE LAZIO INSUFFICIENTI

Vale la pena ricordare che a dicembre 2023 erano iniziati i lavori, finanziati dalla Regione Lazio con 400 mila euro nel 2022, per la manutenzione straordinaria della palestra e degli spogliatoi del piano terra.

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Nell’intervento non era compreso il ripristino dei locali tecnici e ulteriori spogliatoi del piano primo oltre che del campo esterno di calcio a 5 (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

GLI INCENDI DEL 2015 E DEL 2018

Le fiamme hanno segnato il destino della palestra e del campo di calcio a 5 di piazza Martiri delle Foibe.

Memorabile il primo rogo appiccato all’alba del 20 ottobre 2015 quando le fiamme avvolsero il chiosco bar in bioedilizia da 80 mila euro allestito a ridosso della struttura sportiva dall’imprenditore Giovanni Petrullo.

Allora l’incendio danneggiò il muro perimetrale della palestra, che fu dichiarata inagibile fino a quando non sarebbe stata bonificata, ristrutturata e rimessa in sicurezza.

La struttura sportiva, fiore all’occhiello dello sport villalbese, rimase alla mercé di vandali e senzatetto.

Fino al secondo incendio appiccato verso le ore 14 di lunedì 9 aprile 2018.

Le fiamme divamparono all’interno della sala riunioni al primo piano e avvolsero il mobilio, un tavolo di legno, un paio di armadi e alcune sedie rimaste accatastate da anni dentro la sala.

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