Dal 2006 il parco è chiuso. Per lavori di restauro e ammodernamento, sulla carta. Ma chi dentro il luneur ci lavorava non conosce ancora quale sarà il suo destino. Nel corso degli ultimi anni, nel frattempo, tutte le strutture velocemente abbandonate dai proprietari sono state depredate. Saverio Pedrazzini passeggia a lato dei confini del vecchio parco con nostalgia. Sua è la ruota panoramica che per anni ha fatto da copertina al Luneur, ma di cui oggi non si sa nulla pechè è stata smontata è portata via. Le sue montagne russe invece, sono state traslocate in un altro parco divertimenti.
C’è puzza di speculazione. Forse perché appena fuori Roma, sono stati costruiti altri Luna Park. E forse perché questi terreni possono essere utilizzati per costruirci qualcos’altro. Al momento non sono chiare le intenzioni di Eur Spa, proprietaria dell’area. C’è l’ipotesi di costruire un Family Park, da 0 a 12 anni. Una soluzione ritenuta insufficiente.
Accanto agli ex giostrai ci sono i vecchi fruitori del parco. Su fecebook c’è un gruppo di 4000 cittadini che lottano per avere ancora oggi, uno spazio dove trascorrere il tempo libero con la propria famiglia.
Mercoledì 20 novembre hanno organizzato un sit in, insieme a Forza Nuova, sotto alla sede di Eur Spa per ricevere risposte. Il funzionario che ha incontrato una piccola delegazione di manifestanti ha deciso di dare riferire entro venerdì il 29 novembre.
Ma quanti ricordi si nascondono dietro la storia del Luneur? Anche nel territorio tiburtino? Sicuramente tanti. La famiglia Curcio e Pressello, storici giostrai che hanno radici fino a Palombara Sabina, “regalano” a Tiburno.tv delle immagini inedite di un Luneur splendente a fine anni ’60, mentre viene inaugurato dall’ex Presidente del Consiglio, Giulio Andreotti.
Servizio di Veronica Altimari