La tangenziale est diventerà un parco urbano sopraelevato

L’architetto canadese Nathalie Grenon ha presentato all’Orto Botanico il suo progetto: 1700 metri di verde urbano tra Batteria Nomentana e stazione Tiburtina.

Una visione ambiziosa che si trasforma anche in grande opera di recupero urbanistico e ambientale, dove al posto della sua demolizione (considerata troppo costosa, tra le altre cose) ci si ritroverà un lunga strada sopraelevata composta da orti urbani, campi di calcetto, tennis e bocce, uno skate park, un vigneto, un meleto (sulla rampa di ponte Lanciani), un “giardino dei nonni e dei nipoti” e, naturalmente, una pista ciclabile con stazioni di bike sharing. Previsti nel progetto anche un centro conferenze e didattica e un mercato rionale a km 0 per la vendita dei prodotti coltivati sul posto. “In totale 40mila metri quadri per vivere la città e l’ambiente in modo nuovo e consapevole”. Costo totale dell’opera: 21mlioni, di cui 4,5 a carico di Roma Capitale. 

 

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“Quella della tangenziale green è un’ipotesi a cui pensiamo già dalla campagna elettorale – ha detto il sindaco Ignazio Marino, intervenendo all’Orto Botanico. “A me questo progetto piace moltissimo, restituisce dignità a una parte della città ferita per tanti anni dalla presenza della sopraelevata”. “C’è la determinazione di tutti gli assessorati coinvolti – ha proseguito il Sindaco – a voler raggiungere un obiettivo del genere, importante sia dal punto di vista urbanistico che per la cura dell’ambiente e del verde pubblico”.

Marino ha poi tenuto a sottolineare che “Questa amministrazione dedica al progetto un’attenzione speciale e abbiamo pensato di affidarlo alla ‘Casa della città’, la nuova struttura che abbiamo realizzato e inaugurato qualche settimana fa, in modo che ci sia la possibilità di rendere il progetto condiviso e partecipato da tutti i cittadini”.

Nel corso dei mesi si sono tenuti incontri e tavoli tecnici che hanno visti riuniti i diversi dipartimenti capitolini competenti in materia. “Abbiamo messo in ‘stand by’ l’iter per l’abbattimento delle rampe – ha spiegato Paolo Masini, assessore capitolino allo Sviluppo delle Periferie, infrastrutture e manutenzione urbana, – un intervento che consentirà di tenere aperta la porta ad un’idea che è in linea con i progetti di recupero e rigenerazione urbana avviati nelle nostre periferie. Occorre ora lavorare per conciliare in modo efficiente e in tempi brevi questo percorso”.

Speriamo non resti anche questa una “lunga opera incompita” di Roma. 

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