Roma Est – Corcolle a “luci rosse”. E spunta anche un insediamento abusivo

lavorano indisturbate e alla luce del sole. Macchine in coda e sguardi intenzionali, ragazze straniere protagoniste del “viavai” di sfruttatori e clienti che si aggirano tra le vie della zona, e che spesso provengono da via Montottone, sulla strada senza uscita a ridosso dell’A24 sotto il viadotto, dove negli ultimi anni, è “cresciuto” un insediamento abusivo di baracche e che sta diventando il cuore pulsante del giro di prostituzione del quartiere. “E’ molto frequentata – raccontano alcuni residenti, – non si capisce cosa succeda in fondo a quel viale”. Poi incalzano: “Polizia e Carabinieri non passano spesso e quando lo fanno, non fermano mai nessuna di loro”. Numerose le denunce presso le forze dell’ordine e le segnalazioni fatte recapitare al municipio VI, apparentemente senza risultati. E c’è anche chi parla di presunte “case d’appuntament0” sparse per il quartiere, da via Serra San Quirico a via Polverigi, anche se restano, per il momento, solo ipotesi.

“La prostituzione non è reato – sottolinea Alessandro Scarpello, funzionario della Polizia di Stato, – lo è invece lo sfruttamento delle ragazze, ed è da qui che dobbiamo partire”. Per l’emergenza, è stato attivato dalla Questura di Roma, un numero di cellulare disponibile per le segnalazioni cittadine, su atti criminali e prostituzione (338.6640311), che rientra nel progetto di sicurezza del Viminale “Roma Capitale sicura”. “Sono partite le operazioni di contrasto alla prostituzione su tutto il territorio – spiega Scarpello -, siamo in continua attività d’indagine anche con il semplice passaggio di volanti che resta comunque l’elemento dissuasivo per clienti e sfruttatori che poi identifichiamo”. Sono scattate le manette per decine di “protettori” negli ultimi mesi, denunciati dalle stesse prostitute poi identificate, arrivate dall’est Europa e sempre in maggior numero dall’Africa. Molte di loro finiscono per strada con il consenso delle famiglie che s’indebitano con i trafficanti fino a cinquanta mila euro, con la promessa di restituire il denaro attraverso le prestazioni sessuali delle proprie figlie sulle nostre strade. Tra queste ci sono vittime di “magia nera” e di pressioni psicologiche legate a credenze religiose della loro cultura. Crescono invece i casi di prostituzione legati a rapporti esclusivi con il proprio sfruttatore, o attraverso annunci su internet. Il nuovo volto della prostituzione, che non “batte” più esclusivamente su strada, e che mostra quanto ancora ci sia da fare per il suo contrasto.

Gianluca Russo

 

articolo ripreso da Tiburno in edicola dal 29 luglio

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