#Taste don’t Waste- Troppo buono per essere buttato

“Portare la cultura del riuso, del recupero delle eccedenze, entrare nei menù dei ristoranti, nelle case, in punta di piedi, per avere una conversione economica dell’ecologia”. Così l’ingegner Francesco Girardi, Amministratore Unico di Asa S.p.A. ha aperto il convegno “#TASTE DON’T WASTE – TROPPO BUONO PER ESSERE BUTTATO”, promosso dalla municipalizzata del Comune di Tivoli in collaborazione con Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene e Tivoli Forma, in occasione della Giornata Internazionale contro lo Spreco Alimentare.

I dati sullo spreco alimentare parlano chiaro. Il cibo non utilizzato è responsabile dell’8%  delle emissioni globali di gas serra. Solo nel nostro Paese il 40% degli scarti alimentari viene prodotto in casa ed il 21% dalle attività di ristorazione.

“Parlare di spreco alimentare è un imperativo per Asa S.p.A. che, già da anni,sta portando avanti, progetti rivolti alla riduzione degli spreghi nelle case e nei ristoranti”,dice Francesco Girardi, A.U. di Asa S.p.A.. “Il nostro ‘Porta a Casa, il cibo non si butta’ sta prendendo piede, sta facendo da modello per altre iniziative a livello nazionale,ma tanto dobbiamo ancora lavorare. Bisogna attuare unarivoluzione culturale e sdoganare l’idea che gli avanzi non siano più utilizzabili, che non siano buoni. Siamo felici intanto di poter contare sull’impegno di alcune attività di ristorazione che hanno aderito al progetto”. In particolare queste attività oltre a dare indietro ai clineti il cibo ordinato e non consumato con un apposito kit, hanno anche inserito nei loro menù dei piatti realizzati con le eccedenze delle materie prime.

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Questo progetto ha due valenze ben distinte. Oltre ad un’anima ecologica il tema dello spreco alimentare tocca anche l’ambito economico portando alla riduzine della povertà. “E’ un risvolto dell’argomento che il mio assessorato ha preso molto a cuore”, afferma Maria Luisa Cappelli Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Tivoli. “E’ necessario attivare una cultura della solidarietà e della sostenibilità. A tal proposito abbiamo partecipato ad una manifestazione di interesse di Roma Città Metropolitana relativa a progetti incentrati proprio su questo argomento, e siamo risultati assegnatari di 60 mila euro. Nei prossimi giorni incontreremo il Banco Alimentare ed Equo evento, no profit internazionale specializzata nella ridistribuzione delle eccedenze alimentari provenienti dai banchetti dei grandi ristoranti ed hotel proprio per definire un progetto”.  L’idea è quella di partire con una forte ed impattante campagna di sensibilizzazione che parta dai giovani.

perl’Assessoreall’Ambiente,l’Avv.EleonoraCordoni.
“Occorre guidare i cittadini verso un cambiamento dello stile di vita già dalle piccole cose, come comprare da produttori locali, ottimizzare le materie prime acquistare stilando sempre una lista della spesa”, afferma l’Avv. Eleonora Cordoni, Assessore all’Ambiente. “Insomma, dobbiamo ridare valore al cibo che portiamo sulle nostre tavole.” Le fa eco Gabriele Terra lavoro Consigliere Comunale, General Manager nella Ristorazione e Chef stellato.

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“Sensibilizzare ed educare per far capire che il cibo di oggi può diventare quello di domani, di dopodomani è fondamentale”, ha sottolineato Gabriella Cinelli, responsabile di Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene. “Bisogna riuscire a far capire il ciclo di produzione di un prodotto per poter così rispettare il pianeta. E ciò si può fare solo educando le future generazioni al concetto che tutto può e deve essere trasformato, insegnare i metodi di una corretta conservazione naturale, far comprendere già ai bambini come tutto quello che si mangia si possa autoprodurre.”

La conferenza è stata chiusa dalla professoressa Luisa Rettigheri, Amministratore Unico di Tivoli Forma che ha sottolineato come l’istituto adotti già una politica di riuso alimentare. Nella cucina dell’istituto è poi andato in scena il cooking show, curato da GabriellaCinelli e gli chef Secondo Canini e Natalino Di Giacinto. Il menù era ovviamente realizzato con materie prime di recupero: da ‘Le polpette de li frati’ allo ‘Scrigno del giorno dopo’, composto da maccheroni ingabbiati in un cestino di pastatirata. Per finire con il dolce, lo ‘Zuccotto del recupero in Forma’.

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