Andrea Bruciati direttore istituto autonomo Villa D'Este Villa Adriana

Finale tiburtina per Il Lazio delle meraviglie a casa vostra! Il commento del direttore delle Villae

Il concorso organizzato da Visit Lazio, il portale turistico della Regione, è arrivato all’ultima fase e dopo i turni eliminatori, in cui si sono sfidate le principali bellezze laziali, con lo scontro tra i siti Unesco di Tivoli, Villa d’Este e Villa Adriana.
“Villa Adriana e Villa d’Este – dichiara il direttore delle Villae, Andrea Bruciati – sono siti unici, pieni di bellezza, luoghi di perfezione, frutto di una profonda armonia tra uomo e natura. Riconosciamo nel verde, negli spazi aperti e nel giardino storico un bene necessario e imprescindibile, volto anche al benessere psicofisico: in questi anni l’Istituto ha messo in atto un processo culturale di recupero e di reinterpretazione del paesaggio, che assume oggi, che siamo chiamati a riscoprire i valori del tempo e della prossimità, una notevole connotazione simbolica. Abbiamo vissuto questo contest con grande emozione e sentita partecipazione, consci del ruolo simbolico che rivestiamo rispetto al territorio e dell’impegno che ci attende quali attrattori culturali e promotori di bellezza.

IL CONTEST
Il sondaggio è stato creato da Visit Lazio, pagina ufficiale del Turismo della Regione Lazio allo scopo di far conoscere le bellezze e le peculiarità del territorio e ha avuto un grande riscontro di pubblico, risvegliando l’attenzione sulla variegata offerta turistica e culturale del Lazio, dalle bellezze della Capitale ai luoghi del reatino,  dalle necropoli etrusche alle isole pontine. I due siti di Tivoli erano in gara con località di grande pregio, sia naturalistico che culturale, e notevole visibilità, anche internazionale, ma hanno espresso le incredibili potenzialità del proprio patrimonio in sfide emozionanti e difficili, talora al cardiopalma, con decine di migliaia di voti confluiti sui siti stabilendo nuovi record di accesso al contest in ogni appuntamento. Tivoli – sostenuta dall’intera valle dell’Aniene e dalla provincia di Roma, un territorio di inestimabile importanza, che ha partecipato con numerose località alla sfida – conduce in finale due siti incredibili, patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.

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VILLA ADRIANA
Villa Adriana rappresenta un frammento di campagna romana intatta con i resti della villa costruita dall’imperatore Adriano tra il 118 e il 138 d.C., in un luogo verde e ricco di acque prossimo a Roma, ma lontano dalla sua confusione.  La Villa comprende edifici residenziali, terme, ninfei, padiglioni e giardini che si alternano secondo una distribuzione del tutto inusuale; straordinaria era anche la ricchezza della decorazione architettonica e scultorea. L’unicità del complesso e l’universalità del suo messaggio, dovuta al fatto di essere stata in grado di esercitare nel tempo un’influenza che va al di là dei confini geografici e culturali, ne hanno determinato l’iscrizione al patrimonio UNESCO.

VILLA D’ESTE
Villa d’Este, residenza tiburtina del cardinale Ippolito II (1509-1572), costituisce il massimo esempio di giardino manierista, che, attraverso l’articolazione unica del suo impianto ingegneristico, precorre la sensibilità barocca: vi regna una perfetta armonia, fondata su ritmo, proporzione ed equilibrio, che si dichiarano nel geometrismo e nel rigoroso controllo delle parti e del rapporto di esse con il tutto. Il complesso ebbe un’influenza decisiva nello sviluppo dei giardini in Europa, ponendosi quale fonte di ispirazione per la creazione artistica con connotazioni di universalità, che ne hanno comportato l’iscrizione al patrimonio mondiale.
“Villa Adriana e Villa d’Este – dichiara il direttore delle Villae, Andrea Bruciati – sono siti unici, pieni di bellezza, luoghi di perfezione, frutto di una profonda armonia tra uomo e natura. Riconosciamo nel verde, negli spazi aperti e nel giardino storico un bene necessario e imprescindibile, volto anche al benessere psicofisico: in questi anni l’Istituto ha messo in atto un processo culturale di recupero e di reinterpretazione del paesaggio, che assume oggi, che siamo chiamati a riscoprire i valori del tempo e della prossimità, una notevole connotazione simbolica. Abbiamo vissuto questo contest con grande emozione e sentita partecipazione, consci del ruolo simbolico che rivestiamo rispetto al territorio e dell’impegno che ci attende quali attrattori culturali e promotori di bellezza

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