Tutto deve muoversi, come sempre, purché in effetti resti fermo

In Italia sono un milione e mezzo di persone ad esser state toccate dal virus. 52mila deceduti per questo stesso motivo. Cosa deve succedere in Italia per capire che qualcosa di importante è mutato? Eppure il governo deve mettere all’ordine del giorno ancora un’altra volta che di riapertura degli impianti si potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale. Ma quante sono le persone che per Natale vuole andare a sciare? Si evidenzia il problema ma non c’è un portavoce disponibile a metterci la faccia. Probabilmente ci sono gli esercenti di stazioni sciistiche e alberghieri locali. Ma loro dovranno trovare ristoro dalle provvidenze speciali di Stato. Non lo dicono, non escono pubblicamente, ma vogliono lavorare. Perché non accettano la situazione eccezionale se sanno che avranno un ristoro economico? Forse perché i loro introiti erano ben altri di quelli che erano dichiarati sulla base dei quali riceveranno una sovvenzione? (Nessuno si offenda).

Ma non è il solo esempio in cui si fa finta di vivere in una fase eccezionalmente drammatica. La Guida Michelin è stata redatta e venduta nuovamente premiando le ristorazioni ritenute più meritevoli. Ma quando hanno lavorato in questo claustrale 2020? L’imperativo è che tutto vada avanti, anche quel che è rimasto fermo. I premi bisogna darli. Debbono circolare i riconoscimenti per meriti non conseguiti. È come vincere il campionato senza averlo giocato. (…). L’importante è che apparentemente vadano avanti le cose rimaste ferme. Eppure ci hanno imposto di fermarci. Ma tranquilli! Il Dpcm di Natale dovrà decidere sugli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione.

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